Arresti a Reggio Emilia per traffico internazionale di droga, i dettagli dell'operazione "Maffi"
Due albanesi condannati per narcotraffico a Reggio Emilia: smantellata rete criminale. Sentenza definitiva e arresto eseguito.
2 arresti e rete criminale smantellata grazie a un’operazione delle forze dell’ordine a Reggio Emilia. Due cittadini albanesi sono stati condannati per il loro coinvolgimento in un’organizzazione dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. La sentenza è stata emessa il 10 settembre 2024 dalla Corte d’Appello di Bologna, rendendo definitiva la condanna il 5 giugno scorso.
Il contesto dell’operazione
Stando alle informazioni pubblicate sul sito dei Carabinieri, l’operazione, denominata “Maffi”, è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna. I due albanesi, rispettivamente di 46 e 45 anni, risiedevano a Guastalla e Reggiolo e ricoprivano ruoli di vertice all’interno di un’organizzazione criminale albanese attiva nel narcotraffico. L’indagine ha coinvolto complessivamente 17 soggetti, dai vertici fino agli esecutori materiali dello spaccio.
Le attività criminali
Le attività investigative hanno documentato almeno 20 viaggi tra Italia e Olanda, effettuati tra il 2018 e il 2019, durante i quali sono stati intercettati diversi carichi di stupefacente. In particolare, il 31 ottobre 2019, i due furono arrestati in flagranza di reato presso il casello autostradale di Reggiolo, mentre trasportavano oltre un chilo di droga occultata dietro al tachimetro di una BMW Serie 5.
La sentenza e le pene
Per questo episodio, i due trafficanti avevano già patteggiato una pena di 3 anni di reclusione, scontata ai domiciliari. Tuttavia, in merito alla più grave ipotesi di reato – associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti – la Corte d’Appello di Bologna ha condannato il 46enne alla pena di 13 anni e 10 mesi di reclusione e il 45enne alla pena di 12 anni e 2 mesi di reclusione. La Corte ha altresì disposto per entrambi le pene accessorie dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici e dell’interdizione legale per tutta la durata della pena.
L’esecuzione della pena
L’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Bologna ha emesso il provvedimento di esecuzione delle pene concorrenti con contestuale ordine di carcerazione. Detraendo il periodo già scontato, i due condannati dovranno espiare rispettivamente una pena “residua” di 10 anni e 10 mesi di reclusione per il 46enne e una pena residua di 9 anni e 2 mesi di reclusione per il 45enne.
L’arresto finale
I provvedimenti sono stati trasmessi per l’esecuzione ai carabinieri delle stazioni di Guastalla e Reggiolo, dove i due risiedevano e beneficiavano degli arresti domiciliari. I carabinieri, ricevuti i provvedimenti restrittivi, hanno eseguito l’arresto. Raggiunti i due nelle rispettive abitazioni, previa notifica del provvedimento, li hanno condotti in caserma e, al termine delle formalità di rito, li hanno tradotti nel carcere di Reggio Emilia per l’espiazione della pena.

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.