Arresti dopo l'assalto al portavalori a Livorno sull'Aurelia, banda del colpo da 3 milioni finisce in manette

Assalto al portavalori a Livorno, catturata la banda che ha messo a segno il colpo milionario: i nomi degli 11 arrestati

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Catturata la banda che lo scorso marzo a Livorno ha assaltato e rapinato un portavalori in transito sull’Aurelia. Un colpo da tre milioni di euro. Nelle scorse ore sono scattati 11 arresti. Nove sono stati effettuati in Sardegna, nel nuorese. Su tutte le persone rintracciate dai carabinieri pendono le accuse di rapina pluriaggravata, detenzione e porto in luogo pubblico di armi da guerra, munizioni, esplosivi, armi comuni da sparo, furto pluriaggravato e ricettazione.

Livorno, assalto al portavalori: i nomi degli 11 arrestati

Nel corso della conferenza stampa a Livorno, i carabinieri hanno reso noti i nomi degli uomini arrestati. A finire in manette Giovanni Columbu di Ollolai, nato nel 1985; Renzo Cherchi, classe 1986 e residente a Irgoli; Alberto Mura residente a Ottana; Antonio Moni, classe 1979 e domiciliato a Castelnuovo Val di Cecina; Francesco Palmas, classe 1980 di Jerzu.

E ancora, Francesco Rocca, del 1978 e residente a Orotelli; Franco Piras, classe 1979 e residente a Bari Sardo; Marco Sulis, classe 1989 e domiciliato a Villagrande Strisaili; Nicola Fois, classe 1992 e originario di Girasole; Salvatore Campus di Olzai, nato nel 1974 e Salvatore Giovanni Antonio Tilocca, classe 1980, nato a Ozieri e residente a Bottidda.

Livorno rapina in stradaFonte foto: ANSA
Un’immagine del portavalori assaltato e rapinato

Inoltre, risulta Indagato a piede libero Antonio Stochino, classe 1978 e residente ad Arzana.

Le indagini: cruciale un bigliettino trovato nel podere di Antonio Moni

Subito dopo il colpo messo a segno sull’Aurelia nella notte tra il 28 e il 29 marzo, gli inquirenti hanno cominciato a indagare per rintracciare gli autori della maxi rapina milionaria.

Le ricerche sono cominciate dalle vetture utilizzate dai rapinatori per la fuga, tutte auto risultate rubate. La localizzazione del segnale Gps ha condotto i militari a effettuare accertamenti in Val di Cecina, in particolare nel podere San Paolo di proprietà di Antonio Moni. Il 46enne di origine sarda da sempre è residente in Toscana.

Durante il controllo nel podere, gli agenti hanno sorpreso il 46enne a dormire all’interno della sua auto. Il mezzo era parcheggiato nei pressi di un capannone la cui porta d’ingresso non era stata chiusa a chiave.

All’interno dello stabile stavano riposando altre due persone, vale a dire Franco Piras e Francesco Palmas. Svegliati dai militari, i due uomini si sono giustificati dicendo che si trovavano in quel luogo in quanto avevano ricevuto ospitalità nell’azienda dell’amico prima di un trasferimento programmato per la mattina successiva in provincia di Perugia, per l’acquisto di un mezzo agricolo.

Cruciale durante il controllo il ritrovamento di un biglietto perso da uno dei due ospiti di Moni. Sul pezzo di carta c’erano scritti dei numeri intestati a un cittadino marocchino e residente in Sardegna.

L’analisi dei tabulati telefonici

Dall’approfondita analisi dai tabulati telefonici, quei numeri risultavano essere stati utilizzati con apparecchi privi di connessione, di marca Nokia. Inoltre gli inquirenti hanno scoperto che quei cellulari sono stati usati solo tra il 26 e il 29 marzo. Quegli stessi numeri erano stati usati per contattare altre due utenze, sempre su apparecchi simili e nello stesso periodo.

Gli investigatori hanno compreso in fretta che quegli apparecchi telefonici erano stati usati dai rapinatori per comunicare. Inoltre gli inquirenti hanno intercettato una conversazione tra Moni e la sorella mentre lui chiedeva alla parente se avesse potuto svolgere delle pulizie.

I militari, prima che venissero effettuate le pulizie, hanno scovato un cumulo di cenere ancora fumante da cui sono emersi i resti di un telefonino risultato essere un Nokia, senza collegamento internet, vale a dire dello stesso modello e della stessa marca nei quali erano stati inseriti i numeri segnati nel biglietto perso da Piras o da Palmas.

arresti-portavalori Fonte foto: ANSA