Attenzione ai messaggi della finta Nexi, donna truffata per 3900 euro: così funziona il raggiro
A Surano una donna è stata truffata con una finta chiamata della Polizia: ricarica Postepay da 3.900 euro per bloccare una frode.
Ennesima truffa telefonica. Il raggiro stavolta è avvenuto a Surano, in provincia di Lecce, nella mattinata di ieri. Una signora è stata indotta a effettuare una ricarica Postepay da 3.900 euro dopo aver ricevuto una serie di telefonate e messaggi ingannevoli, apparentemente provenienti da Nexi e dalla Polizia di Stato, con la promessa di aiutarla a bloccare un presunto tentativo di frode sul suo conto bancario.
La ricostruzione dei fatti secondo la Polizia di Stato
Come indicato dal portale ufficiale della Polizia di Stato, tutto ha avuto inizio nella mattinata di ieri, intorno alle ore 9, quando la vittima, una residente di Surano, ha ricevuto un messaggio sul proprio cellulare. Il testo, apparentemente inviato da Nexi, società specializzata nei servizi di pagamento digitale, la informava di un’operazione sospetta di 1.490,03 euro appena effettuata dal suo conto bancario.
Il primo contatto: il messaggio sospetto
La signora, certa di non aver autorizzato alcun pagamento, ha deciso di chiamare il numero indicato nel messaggio per ottenere chiarimenti. Dall’altra parte della cornetta ha risposto un uomo che, fingendosi operatore, le ha suggerito di non autorizzare la transazione se non era stata lei a effettuarla. L’uomo ha poi aggiunto che sarebbe stata contattata a breve dalla Polizia di Stato per ulteriori accertamenti.
La telefonata del falso Vice Commissario
Poco dopo, intorno alle 10:30, la donna ha ricevuto una seconda chiamata, questa volta da un numero fisso. L’interlocutore si è presentato come Vice Commissario della Polizia, fornendo un nome di fantasia. L’uomo ha spiegato che erano in corso delle indagini di polizia giudiziaria per identificare il presunto truffatore che aveva tentato di sottrarle denaro con un finto pagamento online.
Per contribuire alla “riuscita dell’operazione”, il falso poliziotto ha chiesto alla donna di effettuare una ricarica Postepay di 3.900 euro su un numero di carta che le avrebbe fornito lui stesso. Inoltre, le ha comunicato che, una volta completata la ricarica, avrebbe dovuto recarsi in Questura a Lecce per gli adempimenti di rito.
La verifica del numero e la trappola
Prima di procedere, la signora ha voluto sincerarsi che il numero da cui proveniva la chiamata corrispondesse effettivamente a quello della Questura di Lecce. Dopo aver verificato che il numero 0832/691111 era realmente quello istituzionale, si è convinta della buona fede dell’interlocutore e ha effettuato la ricarica richiesta.
Successivamente, l’uomo le ha chiesto di inviargli la ricevuta dell’operazione e l’ha invitata a presentarsi in Questura. Solo una volta giunta negli uffici della Polizia, la donna ha scoperto di essere stata vittima di una truffa ben orchestrata.
La denuncia e le indagini in corso
La vittima ha sporto denuncia contro ignoti presso la Questura di Lecce. Gli agenti hanno immediatamente avviato le indagini per risalire agli autori del raggiro, che si sono dimostrati particolarmente abili nel simulare sia la comunicazione di una società di servizi finanziari che quella delle forze dell’ordine.
La testimonianza di un’altra donna
Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di un’altra donna, R.M., che è riuscita a evitare di cadere nel tranello: “Ho ricevuto il messaggio. Ho chiamato quel numero per la contestazione ed effettivamente chi ha risposto era un uomo, credo giovane, che mi ha anche beffeggiata quando ho detto ‘tanto ho 3 euro sul conto’ e ha aggiunto ‘signora, c’è poco da ridere’. Gli ho chiesto di qualificarsi e non l’ha fatto, ho ritenuto dirgli che procederò per vie legali se arriveranno ulteriori messaggi o chiamate di richiesta denaro o addebito”.
Virgilio Notizie
IPA
Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.