Bombe sul treno con 110 volontari italiani in Ucraina, attivisti sfiorati dal raid della Russia su Leopoli
Nel raid russo a Leopoli, Ucraina, sono stati sfiorati 110 attivisti italiani che viaggiavano su un treno: stanno tutti bene
Un treno con 110 italiani a bordo, attivisti volontari in Ucraina, si è trovato sotto un attacco della Russia a Leopoli. I nostri connazionali erano partiti da Kiev nella notte precedente e il convoglio sul quale viaggiavano è stato sfiorato dal raid: erano di ritorno dalla decima missione del Mean – Movimento europeo di azione non violenta. Come confermato da loro stessi, stanno tutti bene.
- Attivisti e volontari italiani bombardati dalla Russia
- Come stanno i 110 attaccati dal raid in Ucraina
- Le testimonianze
Attivisti e volontari italiani bombardati dalla Russia
Notte di paura per oltre cento italiani che sono stati bombardati dalla Russia in un massiccio attacco da parte di Mosca alla zona occidentale dell’Ucraina.
Il treno su cui viaggiavano è finito nel mirino dei russi che li hanno colpiti mentre si trovavano non lontano da Leopoli, nell’area di Zhytomyr. Non sono stati registrati feriti tra i nostri connazionali mentre durante i bombardamenti sono stati uccisi 5 ucraini e feriti altri 10.
ANSA
Immagini dall’Ucraina dopo il raid russo
Come stanno i 110 attaccati dal raid in Ucraina
Centodieci attivisti italiani e il treno sul quale viaggiavano sono stati attaccati dalla Russia nella notte tra il 4 e il 5 ottobre. I nostri connazionali sono stati sfiorati mentre erano di ritorno dalla decima missione del Mean – Movimento europeo di azione non violenta. I volontari erano partiti da Kharkiv ed erano diretti verso il confine polacco. L’Ambasciata italiana a Kiev si è subito messa in contatto con il gruppo di italiani che, arrivati in Polonia, hanno fatto sapere di stare tutti bene.
Alla missione prendono parte 35 associazioni, tra cui Azione cattolica, Anci, MoVI, Masci, Agesci, Base Italia, Fondazione Gariwo, Piccoli Comuni del Welcome, Reti della carità e Progetto Sud. Sul convoglio è presente anche una giornalista del Sir, Servizio Informazione Religiosa, che ha riportato quanto accaduto, il grande spavento e la buona notizia che nessuno di essi è stato ferito. Il treno è poi ripartito verso la Polonia dov’è giunto.
Su X, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha rassicurato: “Ho parlato con Francesco Scoppola, Presidente dell’associazione degli scout cattolici: 110 pacifisti cristiani erano sul treno che in Ucraina ha attraversato una zona in cui i russi hanno lanciato missili e razzi. Adesso sono entrati tutti in Polonia, stanno bene, sono già assistiti dall’Ambasciata d’Italia a Varsavia per poi ripartire da Cracovia. Ringraziamo gli ucraini che li hanno aiutati: un popolo eroico, amico dell’Italia. Saremo sempre vicini all’Ucraina”.
Le testimonianze
Adriano Stabile, segretario provinciale del Pd, presente su quel convoglio e sentito dalla Gazzetta di Mantova, ha detto: “Per fortuna è finita bene, ma c’è mancato davvero poco. Il drone è caduto a 100 metri dal nostro vagone. Esplosioni, tutta la notte. Missili, droni e bombe a grappolo. Ora finalmente arrivati, sani, salvi e tranquilli, in Polonia. Noi stiamo bene, ma chiaramente il nostro pensiero è a tutte le persone che abbiamo incontrato, che vivono ogni giorno questa situazione e che sono costrette a restare qui. Il nostro vuole essere un grido d’allarme, questo inferno deve finire”.
Marco Bentivogli, coordinatore di Base Italia, ha aggiunto: “Abbiamo vissuto ore drammatiche. Droni e missili balistici sono arrivati vicino al nostro convoglio, siamo stati salvati dalla contraerea ucraina. A Leopoli è stato spaventoso. Ci hanno protetto gli ucraini, un popolo meraviglioso. Saremo al loro fianco fino a quando sarà necessario”.
Il raid che ha sfiorato gli attivisti italiani ha colpito e ucciso 5 persone e ferito altre 10. Sui social il presidente Volodymyr Zelensky ha parlato di un attacco lanciato con “oltre 50 missili e circa 500 droni”. “Le regioni di Leopoli, Ivano-Frankivsk, Zaporizhzhia, Černihiv, Sumy, Kharkiv, Kherson, Odessa e Kirovohrad sono state tutte prese di mira. I russi hanno nuovamente preso di mira le nostre infrastrutture, tutto ciò che garantisce una vita normale al nostro popolo. Abbiamo bisogno di maggiore protezione e di una più rapida attuazione di tutti gli accordi di difesa, soprattutto in materia di difesa aerea, per togliere a questo terrore aereo qualsiasi significato. Un cessate il fuoco unilaterale nei cieli è possibile, ed è proprio questo che potrebbe aprire la strada a una vera diplomazia. America ed Europa devono agire per fermare Putin“, ha detto.
ANSA