Calenda al seggio con la scheda elettorale esaurita non può votare, imbarazzo per il leader di Azione
Il segretario di Azione, Carlo Calenda è stato respinto al seggio del referendum a causa della scheda elettorale piena
Il voto al referendum ha comportato qualche complicazione e un lieve imbarazzo a Carlo Calenda. Il segretario del partito Azione si è presentato al seggio, ma si è ben presto accorto di essere impossibilitato a votare a causa della mancanza di spazi vuoti sulla sua scheda elettorale. Corso a ritirarne una nuova, Calenda ha infine espresso il proprio voto.
- Calenda “rimbalzato” al seggio
- Problemi con la scheda elettorale
- I politici che hanno votato e chi si è astenuto
Calenda “rimbalzato” al seggio
Si è creato un momento di imbarazzo, divenuto presto virale sul web, al seggio romano in cui è iscritto Carlo Calenda.
Una volta giunto alla scuola d’infanzia Luigi Settembrini, una delle sedi elettorali della capitale, Calenda è stato costretto ad andar via.
Gli scrutatori non gli hanno consentito di votare per il referendum, a causa di un problema con la sua scheda elettorale.
A votare, il leader di Azione ha dichiarato di essere andato per “dovere civico” e “rispetto di chi ci ha dato la democrazia, è morto per la democrazia”.
I referendum 2025, però, lo hanno lasciato “perplesso” e il politico aveva già mostrato l’intenzione di votare No ai quesiti riguardanti il Jobs Act.
Problemi con la scheda elettorale
Se Carlo Calenda non è stato in grado di votare appena, nella mattina di lunedì 9, si è recato al seggio è stato a causa della scheda elettorale.
Il segretario di Azione non aveva più posto per un nuovo timbro, tutte le caselle erano ormai piene.
La soluzione è stata tempestivamente trovata da uno degli scrutatori: “Vada in via Petroselli e le rifanno subito la scheda”.
Calenda è corso alla sede dell’Ufficio servizi elettorali del Comune di Roma e, con una nuova scheda “immacolata” è tornata al seggio.
Il senatore ha ritirato tutte e cinque le schede referendarie. “Sono un senatore eletto: è giusto che chi è eletto vada a votare” ha commentato.
Sul referendum ha aggiunto: “Dopodiché sui referendum… è una lunga prassi. Chi vuole andare va, chi non vuole andare non va: vuol dire che non è d’accordo con i quesiti, e non c’è nulla di antidemocratico in questo”.
I politici che hanno votato e chi si è astenuto
Così come Carlo Calenda, anche la premier Giorgia Meloni si è recata al seggio, ma ha scelto di non votare.
Seppur della fazione del no, ha votato il leader di Italia Viva Matteo Renzi: “Non giudico chi non ha votato perché era suo diritto farlo”.
Sostenitori convinti del voto (e del sì) sono statti la segretaria del Pd Elly Schlein e quello del M5S Giuseppe Conte.
Si sono astenuti, al contrario, tutti gli esponenti dei partiti di destra, da Forza Italia alla Lega.
