Caso di revenge porn a Brescia, 19enne denunciato dopo aver diffuso immagini intime dell'ex
Un 19enne di Brescia denunciato per revenge porn dopo aver diffuso immagini intime senza consenso e minacciato la vittima.
Un giovane di Brescia è stato denunciato per revenge porn dopo aver diffuso immagini intime senza consenso e aver minacciato la vittima. L’episodio si è verificato nei giorni scorsi in via Divisione Acqui, dove la Polizia di Stato è intervenuta a seguito di una richiesta di aiuto. L’azione è stata motivata dalla necessità di tutelare la dignità delle persone coinvolte e prevenire ulteriori conseguenze penali.
La fonte della notizia
Secondo quanto si legge sul sito della Polizia di Stato, l’operazione ha avuto origine da una segnalazione giunta alla Centrale Operativa della Questura di Brescia tramite il numero di emergenza 112 NUE. Una giovane donna di 20 anni ha chiesto aiuto, raccontando di doversi recare in via Divisione Acqui insieme ad altre 3 amiche per incontrare alcuni ragazzi.
La denuncia e i fatti contestati
La ragazza ha riferito agli agenti che uno dei ragazzi, con cui aveva avuto una relazione in passato, aveva scattato di nascosto una foto delle sue parti intime e l’aveva poi pubblicata su un social network senza il suo consenso. Questo comportamento costituisce il reato di diffusione illecita di immagini e/o video sessualmente espliciti senza il consenso della persona rappresentata, noto anche come revenge porn.
Non solo: il giovane avrebbe anche fissato un incontro con la vittima, durante il quale l’avrebbe esortata a cancellare una canzone dal proprio profilo social, minacciandola che, in caso contrario, avrebbe pubblicato ulteriori foto esplicite riguardanti anche una delle sue amiche. Queste minacce hanno aggravato la posizione del ragazzo, rendendo ancora più urgente l’intervento delle forze dell’ordine.
L’intervento della Polizia e l’identificazione
Gli agenti della Polizia di Stato, appartenenti al Commissariato di Pubblica Sicurezza “Carmine” e alla Squadra Volante della Questura di Brescia, sono intervenuti tempestivamente sul luogo dell’appuntamento. Hanno individuato il giovane segnalato in compagnia di alcuni coetanei, lo hanno fermato e identificato. Successivamente, il ragazzo è stato condotto negli uffici della Questura per gli accertamenti di rito.
Al termine delle procedure di Polizia Giudiziaria, il 19 enne bresciano è stato denunciato alla Procura della Repubblica per il reato di revenge porn, ovvero la diffusione illecita di immagini intime senza consenso. La vicenda ha suscitato particolare attenzione per la giovane età dei protagonisti e per la modalità con cui il reato è stato commesso, sfruttando i social network come strumento di pressione e ricatto.
Il provvedimento del Questore
Il Questore della Provincia di Brescia, Paolo Sartori, ha valutato la gravità dei comportamenti e la personalità del soggetto, decidendo di emettere nei suoi confronti la Misura di Prevenzione Personale dell’Ammonimento. Questo provvedimento amministrativo viene adottato per prevenire il rischio di reiterazione di condotte pericolose e rappresenta un segnale forte nei confronti di chi si rende responsabile di simili atti.
L’ammonimento è uno strumento previsto dalla legge per scoraggiare comportamenti che, pur non essendo ancora sfociati in ulteriori reati, manifestano una pericolosità sociale e una propensione a ledere la dignità e la sicurezza altrui. Nel caso specifico, la decisione del Questore si è basata sia sulla gravità dei fatti accertati sia sulla necessità di tutelare le potenziali vittime da ulteriori episodi di violenza psicologica e diffusione illecita di materiale privato.
Le dichiarazioni del Questore Paolo Sartori
Il Questore Paolo Sartori ha voluto sottolineare l’importanza di sensibilizzare i giovani sui rischi connessi alla diffusione di immagini intime senza consenso. “Questi episodi mettono in luce la gravità e la pericolosità di comportamenti che, soprattutto tra i più giovani, vengono talvolta sottovalutati. La diffusione di immagini intime senza il consenso della persona ritratta non è solo un atto di violenza morale e psicologica, ma costituisce un reato a tutti gli effetti, con conseguenze penali rilevanti. È fondamentale che i ragazzi comprendano l’importanza del rispetto della dignità altrui anche nel mondo digitale, perché un gesto impulsivo può segnare profondamente la vita delle vittime e compromettere seriamente il futuro degli autori”, ha dichiarato Sartori.
IPA
Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.