Caso Villa Pamphili, mistero sull'identità della donna morta: fermata con Rexal Ford, ma era senza documenti
Rexal Ford, l'uomo fermato come sospetto autore degli omicidi di madre e figlia a Villa Pamphili, avrebbe sposato la donna a Malta
Si continua a cercare di svelare il mistero sull’identità della donna trovata morta dentro un sacco a Roma, a pochi metri dalla figlia neonata. Dettagli potrebbero arrivare da Malta dove avrebbe sposato Rexal Ford, l’uomo fermato in Grecia e principale sospettato del caso di villa Pamphili.
- Il mistero sull'identità della donna
- Il giallo sul matrimonio a Malta
- Si cerca il nome della neonata
- Cosa si sa sulla permanenza di Ford in Europa
Il mistero sull’identità della donna
Sul caso di Villa Pamphili si continua a indagare per cercare di dare un nome alle vittime.
Per il momento ci sono le testimonianze e le segnalazioni di violente liti con intervento della polizia, ma l’identità della donna resta ignota. Si analizzano passo dopo passo tutti gli eventi che hanno visto protagonisti madre, figlia e il loro presunto assassino.
ANSA
La zona del ritrovamento del corpo di una donna a Villa Pamphili
Quando il 20 maggio due turiste americane segnalano che un uomo sta picchiando una donna nei pressi di piazza Farnese, gli agenti trovano Rexal Ford seduto sui gradini del civico 63 di via del Mascherone insieme alla donna e alla figlia.
Lui parla per lei e dice che sono turisti americani, la donna non ha i documenti e la polizia registra solo il passaporto dell’uomo. In assenza di denunce, non verificano altro.
Una poliziotta però dubita e scatta una foto ai tre, così come fa anche un ristoratore.
Il 30 maggio la scena si ripete al mercato di San Silverio, due passi da Villa Pamphili. Viene chiamato il 112 un’altra volta per una lite violenta e si registra così una segnalazione per Ford sui portali delle forze dell’ordine per “violenze di genere”.
Di nuovo la donna non ha documenti e la sua identità resta ignota.
Il 5 giugno Ford gira da solo con la bambina (la madre è già morta, ma il corpo non è ancora stato trovato).
L’uomo tenta di entrare in un hotel a largo Argentina, un addetto lo blocca, arriva la polizia. Viene scattata un’altra foto inviata a “Chi l’ha visto?“: Ford circondato da agenti, la bimba in braccio che piange.
Tra i poliziotti c’è l’agente donna che lo ha incrociato il 20 maggio a cui l’uomo dice che la moglie “è partita“.
Il giallo sul matrimonio a Malta
Indizi per scoprire il nome della donna potrebbero arrivare da Malta. I due si sarebbero sposati sull’isola e anche la bambina sarebbe nata lì. La notizia è stata riportata dal Tg1.
Gli inquirenti stanno cercando tracce di un possibile certificato di nozze.
Intanto, come riporta Il Messaggero, la donna potrebbe essere ucraina o russa e non statunitense e avrebbe avuto 29 anni.
Si cerca il nome della neonata
Polizia e Fbi starebbero cercando anche il nome della neonata che potrebbe essere stato registrato nei documenti dell’ospedale di La Valletta.
Le ricerche sono estese anche sul web e il programma Chi l’ha visto ha lanciato una campagna per risalire all’identità della donna e della bambina con un appello social.
Cosa si sa sulla permanenza di Ford in Europa
Rexal Ford sarebbe in Europa da circa due anni. Ai genitori negli Usa avrebbe detto detto di aver sposato la donna, ormai morta, a Malta.
In Italia i due con la bambina sono stati visti nelle settimane precedenti al tragico epilogo in fila in alcune mense benefiche di Roma e intenti a cambiare la piccola su un fasciatoio di fortuna al mercato di via San Silverio.
Una delle volte in cui è stato fermato, Ford ha detto agli agenti di essere un regista americano, sfruttando l’omonimia con un altro cittadino americano.
Il Corriere della Sera riporta anche che il 7 maggio l’uomo avrebbe fatto visita a una casa di produzione in zona Parioli provando ad accreditarsi come regista con un presunto copione da lui scritto.
Ora però Ford starebbe chiedendo di essere estradato negli Usa, mentre la procura di Roma spinge per la sua consegna quanto prima, per far luce sui tanti punti ancora oscuri del caso.
