Cessate il fuoco Israele Iran, Trump sbotta dopo la tregua violata: "Non sanno che c**** stanno facendo"
Il presidente Usa accusa Israele di aver violato il cessate il fuoco con l’Iran. Caos in Medio Oriente, Donald Trump sbotta prima del vertice NATO
Prima di volare a L’Aia per il vertice NATO, Donald Trump ha criticato Israele e Iran in seguito alla tregua violata dopo il “cessate il fuoco” che il presidente Usa aveva annunciato attraverso il suo social, Truth, sbilanciandosi e parlando addirittura di “guerra finita” dopo “12 giorni”. In realtà, l’area è incandescente ed entrambi i Paesi hanno ripreso gli attacchi, scatenando l’ira del tycoon: “Non sanno che c**** stanno facendo”, ha dichiarato ai giornalisti.
- Il cessate il fuoco violato
- Trump contro Netanyahu
- La nota di Netanyahu e la versione di Israele
- Strategie che si contraddicono
- La figura di Ali Khamenei e il cambio di regime
Il cessate il fuoco violato
Prima che Israele e Iran ricominciassero a lanciarsi contro bombe e missili, Trump aveva annunciato su Truth – poco dopo la mezzanotte italiana di martedì 24 giugno – il “cessate il fuoco”, minimizzando anche la rappresaglia iraniana contro gli USA dopo il bombardamento di tre importanti siti nucleari iraniani.
La tregua, però, è stata violata poche ore dopo il suo post, con Israele che ha accusato l’Iran di aver attaccato per primo, nonostante gli accordi.
ANSA
Di contro, la tv di Stato iraniana ha negato qualsiasi violazione da parte di Teheran.
Secondo l’ufficio del primo ministro Netanyahu, ulteriori offensive israeliane sarebbero state bloccate solo dopo un colloquio diretto con Trump.
Trump contro Netanyahu
Prima di partire per l’Olanda (a L’Aia si tiene il vertice NATO), ai microfoni dei giornalisti, il presidente USA si è detto apertamente “non contento” per il comportamento di Israele,
“Appena abbiamo fatto l’accordo, Israele è uscito e ha sganciato una quantità di bombe come non avevo mai visto prima. Non sono contento di Israele. Non puoi uscirtene nella prima ora del cessate il fuoco e sganciare tutto quello che hai. Sono davvero infastidito”.
Trump ha poi accusato entrambe le parti — Israele e Iran — di aver infranto l’intesa e ha aggiunto:
“In pratica abbiamo due Paesi che combattono da così tanto tempo e così duramente che non sanno più cosa c**** stanno facendo“.
A bordo dell’Air Force One, ha scritto su Truth Social:
“ISRAELE. NON SGANCIATE QUELLE BOMBE. SE LO FATE È UNA VIOLAZIONE GRAVE. RICHIAMATE I VOSTRI PILOTI, SUBITO!”
La nota di Netanyahu e la versione di Israele
L’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato in una nota che “dopo il colloquio del presidente Trump con Netanyahu, Israele si è astenuto da ulteriori attacchi” contro l’Iran, riferendo di aver colpito “un radar vicino Teheran”.
Nella stessa nota, la versione di Israele su quanto successo: “Il cessate il fuoco era fissato per le 7 del mattino. Alle 3 del mattino Israele ha colpito con forza nel cuore di Teheran, prendendo di mira obiettivi del regime ed eliminando centinaia di membri del Basij e delle forze di sicurezza iraniane. Poco prima dell’entrata in vigore del cessate il fuoco, l’Iran ha lanciato un bombardamento. Alle 7:06, l’Iran ha lanciato un missile contro Israele e alle 10:25 due missili. In risposta, l’Aeronautica Militare ha distrutto un radar vicino a Teheran”, è la ricostruzione fatta nella nota.
“Dopo il colloquio tra il Presidente Trump e Netanyahu, Israele si è astenuto da ulteriori attacchi”, si precisa quindi nella nota ripresa da Askanews, “aggiungendo che “nel corso del colloquio Trump ha espresso il suo enorme apprezzamento per Israele”.
Strategie che si contraddicono
Secondo quanto riportato dalla corrispondente da Washington del Financial Times, Steff Chávez, direttamente nella sua newsletter White House Watch, la condotta di Trump in questa crisi segue un “copione già visto” fatto di attacchi unilaterali, minacce, inviti al dialogo, autoproclamati successi diplomatici.
Dopo il bombardamento sulla base Usa di Al Udeid in Qatar – la più grande della regione – da parte dell’Iran, il presidente è sembrato pronto a tornare al modello interventista dei tempi di George W. Bush, almeno fino al dietrofront: ha infatti minimizzato l’attacco iraniano, ringraziando Teheran per il preavviso e definendo il raid “molto debole”.
Nel giro di 48 ore, Trump ha poi colpito l’Iran, parlato di cambio di regime e lanciato un appello alla riconciliazione. Un misto di pressioni, colpi di teatro e dichiarazioni contraddittorie che rendono difficile prevedere una linea coerente.
La figura di Ali Khamenei e il cambio di regime
Nonostante il cessate il fuoco, Trump ha rilanciato le pressioni contro la Guida Suprema iraniana, Ali Khamenei, con l’obiettivo di riportare Teheran al tavolo dei negoziati. Un segnale che l’idea di un cambio di regime non è stata archiviata del tutto.
Intanto continua la caccia al deposito da 400 kg di uranio arricchito quasi a livello militare, dopo che gli Usa hanno usato bombe anti-bunker contro i siti nucleari della Repubblica Islamica.
