Chamila Wijesuriya "aveva paura di essere ammazzata" da Emanuele De Maria, le rivelazioni dei colleghi

I colleghi di lavoro di Chamila Wijesuriya hanno rivelato che la donna aveva paura di Emanuele De Maria: si indaga su possibili omissioni sul comportamento

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Chamila Wijesuriya aveva paura di Emanuele De Maria: lo hanno rivelato i colleghi di lavoro della donna, brutalmente uccisa dal 35enne che si è poi suicidato gettandosi dal Duomo di Milano. Si indaga su possibili omissioni circa il reale comportamento di De Maria, mentre il Ministro Nordio ha richiesto una relazione sul caso.

L’omicidio di Chamila Wijesuriya

L’omicidio di Chamila Wijesuriya si è consumato lo scorso 9 maggio. La barista 50enne di origini srilankesi è stata brutalmente uccisa da Emanuele De Maria, detenuto 35enne in permesso di lavoro esterno presso l’Hotel Berna di Milano.

Dopo aver ucciso la barista, il giorno successivo De Maria ha tentato di uccidere un altro collega, Hani Fouad Nasra, colpevole di aver messo in guardia la 50enne in merito alla possibile pericolosità di De Maria.

Chamila Wijesuriya Emanuele De MariaFonte foto: ANSA

Emanuela De Maria e Chamila Wijesuriya nelle ultime immagini insieme nelle riprese delle telecamere di Parco Nord a Milano

Il quale, successivamente, si è suicidato gettandosi dal Duomo di Milano.

La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio e tentato omicidio premeditati.

Le rivelazioni dei colleghi della vittima: “Aveva paura”

E proprio nel corso delle indagini sono emersi alcuni inquietanti dettagli.

Stando alle testimonianze dei colleghi di lavoro di Chamila Wijesuriya, la donna aveva “paura di essere ammazzata da lui”. La 50enne avrebbe espresso quindi apertamente delle preoccupazioni riguardo al comportamento di Emanuele De Maria.

I lavoratori dell’Hotel Berna avrebbero anche riportato che la barista avrebbe richiesto espressamente di essere allontanata da lui.

È per questo che le Forze dell’Ordine stanno indagando su possibili omissioni in merito a eventuali comportamenti preoccupanti di De Maria.

Il passato di Emanuele De Maria

Il 35enne era stato condannato nel 2016 per l’omicidio di una donna a Castel Volturno. Dopo alcuni anni di detenzione, era stato ammesso al lavoro esterno presso l’Hotel Berna, grazie a relazioni positive da parte dell’équipe educativa del carcere di Bollate.

Le relazioni descrivevano Emanuele De Maria come un detenuto equilibrato e affidabile.

Tuttavia, le indagini attuali stanno esaminando se ci siano state omissioni o errori di valutazione. L’inchiesta sarà comunque archiviata per la morte dell’assassino.

In merito all’omicidio di Chamila Wijesuriya, il Ministro della Giustizia Nordio ha richiesto al Tribunale di sorveglianza una relazione e l’accesso agli atti.

chamila-wijesuriya-emanuele-de-maria Fonte foto: ANSA