Chiara Ferragni risarcisce 500 euro a un'anziana nel caso pandoro, perché la signora aveva denunciato
Chiara Ferragni dovrà risarcire una 76enne nel processo pandoro-gate: la donna l'aveva denunciata dopo l'acquisto di un articolo Pink Christmas
Chiara Ferragni ha risarcito una signora anziana per una cifra di 500 euro. La donna si era sentita raggirata dopo l’acquisto del pandoro Pink Christmas, che aveva effettuato con la convinzione che il prezzo maggiorato del prodotto fosse giustificato dalla campagna di beneficienza. Venuta a conoscenza della non trasparenza dell’iniziativa, quindi, la signora aveva deciso di denunciare.
Il risarcimento di Chiara Ferragni
La notizia arriva dall’Adnkronos. Il 23 settembre, nel corso della prima udienza del pandoro-gate, una donna campana di 76 anni si è costituita parte civile contro Chiara Ferragni. Si parla, ovviamente, del procedimento per truffa aggravata che vede sul banco degli imputati la nota influencer, il suo ex braccio destro Fabio Maria Damato e Fabio Cannillo, presidente del Cda di Cerealitialia.
Chiara Ferragni dovrà risarcire la donna con una cifra che si aggira intorno ai 500 euro. La soluzione extra giudiziaria verrà formalizzata alla prossima udienza fissata per il 4 novembre, quando il giudice di Milano Ilio Mannucci Pacini dovrà inoltre pronunciarsi sulla costituzione delle parti civili.
Come ricostruisce Il Giorno, l’anziana – una 76enne campana fervente cattolica – aveva acquistato un pandoro dell’edizione Pink Christmas attirata dalla campagna di beneficienza. Nel mese di aprile, tuttavia, l’anziana si era resa conto del raggiro.
Gli avvocati della pensionata hanno riferito a Il Giorno: “Lo scorso aprile si è resa conto di quello che era successo, che la sua beneficenza non era andata a buon fine”, per questo aveva scelto di denunciare.
Il pandoro-gate
I fatti risalgono al 2022. In quell’anno Chiara Ferragni aveva lanciato due iniziative commerciali, il Pandoro Balocco Pink Christmas per Natale e “Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate”. Le iniziative prevedevano la messa in commercio dei prodotti interessati a un prezzo maggiorato (9,37 euro anziché 3,68) il cui ricavato sarebbe stato devoluto in beneficienza a favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino.
L’AGCM Antitrust, invece, aveva multato le società di Chiara Ferragni e Balocco per pratica commerciale scorretta. Si era scoperto, infatti, che Balocco aveva già effettuato una donazione di 50mila euro alla struttura sanitaria interessata in precedenza, indipendentemente dalla vendita degli articoli.
L’indagine per truffa aggravata
Per la Procura della Repubblica di Milano le due società di Chiara Ferragni (Fenice e TBS Crew) avrebbero incassato poco più di un milione di euro per sponsorizzare la presunta iniziativa benefica sui social.
Per questo gli investigatori hanno parlato di ingiusto profitto di 2,2 milioni di euro e hanno rinviato a giudizio Chiara Ferragni per truffa aggravata. Secondo Adnkronos la sentenza potrebbe arrivare a gennaio 2026.