Colpo di stato in Madagascar coi militari del Capsat che hanno preso il potere: chi sono e cosa sta succedendo

Colpo di Stato in Madagascar: il contingente Capsat dichiara di controllare l’esercito. Il ministro riconosce il nuovo capo militare

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Il Madagascar è nel pieno di un colpo di stato. Il contingente militare Capsat, protagonista dell’ammutinamento degli ultimi giorni, il 12 ottobre ha annunciato di aver preso il controllo di tutte le forze armate del Paese, ordinando a esercito, aviazione e marina di seguire solo i comandi provenienti dal proprio quartier generale a Soanierana, nei sobborghi di Antananarivo.

Colpo di Stato in Madagascar

La dichiarazione del colpo di stato, diffusa in un video ufficiale, è stata accolta con entusiasmo dai manifestanti antigovernativi, che da settimane chiedono le dimissioni del presidente Andry Rajoelina.

Lo stesso Rajoelina, in una nota pubblicata sul profilo della presidenza, ha denunciato “un tentativo di prendere il potere illegalmente e con la forza”, parlando di un’azione contraria alla Costituzione e ai principi democratici.

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I ribelli festeggiano durante il colpo di stato in Madagascar

Come riporta ANSA, il Capo dello Stato è comparso in pubblico l’ultima volta durante un incontro con la società civile e risulta al momento isolato e non si conosce la sua posizione esatta.

Un ministro si ribella al Capo dello Stato

A rendere la situazione ancora più incerta è stata la scelta del ministro delle Forze armate, Manantsoa Deramasinjaka Rakotoarivelo, che durante una cerimonia ufficiale ha riconosciuto il generale Demosthene Pikulas come nuovo capo di Stato maggiore dell’esercito, figura indicata proprio dal Capsat.

“Gli do la mia benedizione”, ha dichiarato il ministro, di fatto legittimando l’insurrezione e allineando il ministero alla linea del contingente ribelle.

La protesta della Generazione Z

Le tensioni sono esplose dopo settimane di proteste della Generazione Z, il movimento giovanile che dal 25 settembre anima le piazze contro il governo.

Le manifestazioni, iniziate per contestare i tagli all’acqua e all’elettricità, si sono rapidamente trasformate in un movimento politico che chiede la fine del potere di Rajoelina.

Nella giornata dell’11 ottobre, decine di mezzi militari del Capsat sono arrivati in piazza del 13 maggio, cuore delle proteste, accolti dagli applausi della folla.

Intanto la Farnesina e l’Ambasciata italiana a Pretoria seguono con attenzione gli sviluppi.

Il precedente del 2009

In caso di emergenza, i cittadini italiani possono contattare l’Ambasciata al +27 827815972 o l’Unità di crisi al +39 0636225 e via mail a unita.crisi@esteri.it.

Per il Madagascar, quello di oggi rappresenta un nuovo capitolo del colpo di stato del 2009, quando lo stesso Capsat rovesciò il presidente Marc Ravalomanana e consegnò il potere proprio a Rajoelina, allora giovane sindaco di Antananarivo.

Sedici anni dopo, la storia sembra ripetersi, ma a ruoli invertiti.

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