Come è morto Peppino Impastato, ucciso il 9 maggio 1978 nel giorno del ritrovamento di Aldo Moro
La vera storia della morte di Peppino Impastato, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978. Solo nel 2001 la verità: depistaggi coprirono l’omicidio per 23 anni
Sono passati 47 anni dalla morte di Peppino Impastato, giornalista e attivista impegnato nella denuncia contro la mafia. Dopo il ritrovamento del corpo il 9 maggio 1978, lo stesso giorno in cui fu rinvenuto anche il cadavere di Aldo Moro, ci sono voluti 23 anni per scoprire la verità: fu la mafia a uccidere Impastato, depistando le indagini e facendo passare l’omicidio per un fallito attentato.
- Indagini e depistaggi
- Com’è morto Peppino Impastato: la verità dopo 23 anni
- Il post di Giorgia Meloni su X
Indagini e depistaggi
Peppino Impastato era un conduttore radiofonico, attivista e giornalista nato a Cinisi, impegnato nella lotta contro la mafia.
Fondatore di Radio Aut, una radio libera e autofinanziata, la utilizzava per denunciare i crimini mafiosi tra Cinisi e Terrasini, in provincia di Palermo.
Fonte foto: ANSA
I funerali di Peppino Impastato
Il 9 maggio 1978, lo stesso giorno in cui a Roma fu ritrovato il corpo di Aldo Moro, anche il corpo di Impastato venne trovato privo di vita.
I suoi resti furono rinvenuti sulla linea ferroviaria Palermo-Trapani, a pochi metri da un tratto di binario danneggiato. A scoprirli furono i macchinisti di un treno in transito.
Le indagini sulla morte di Peppino Impastato furono da subito compromesse con depistaggi: i veri responsabili dell’omicidio fecero in modo che Impastato venisse fatto passare per un attentatore rimasto ucciso nel tentativo di piazzare una bomba.
Tuttavia, diversi indizi sulla scena del crimine, tra cui la chiave di Radio Aut, che Impastato portava sempre con sé e che fu rinvenuta tra i rovi lungo i binari, non vennero mai presi in considerazione.
Com’è morto Peppino Impastato: la verità dopo 23 anni
La verità sulla morte di Peppino Impastato emerse solo 23 anni dopo l’omicidio, nel 2001. L’attivista fu ucciso dalla mafia per ordine di Tano Badalamenti.
Fu Vito Palazzolo, luogotenente di Badalamenti, a occuparsi dell’esecuzione, con la complicità di Nino Badalamenti e Francesco Di Trapani.
Era l’8 maggio 1978 quando Impastato, uscito da Radio Aut a Terrasini, venne attirato in un casolare. Non è noto cosa accadde al suo interno, ma è certo che il giornalista fu ferito.
A causa dei depistaggi, il casolare non fu mai oggetto di indagini da parte delle Forze dell’Ordine.
In seguito, comunque, Impastato fu trasportato sui binari ferroviari, dove il suo corpo venne fatto esplodere, inscenando un attentato finito male.
Il post di Giorgia Meloni su X
In occasione del 47esimo anniversario della morte di Peppino Impastato e di Aldo Moro, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha condiviso un post su X per ricordare le due vittime.
La Premier ha definito Impastato e Moro “due simboli, caduti peraltro nel pieno di quegli ‘anni di piombo’ che hanno segnato l’Italia con il sangue di troppi innocenti: servitori dello Stato, rappresentanti delle Istituzioni, cittadini, giovani di diverse idee politiche”.
