Como, arrestato corriere della cocaina: guidava da Milano con 46 dosi nascoste in vasetti di plastica
Un 32enne marocchino è stato arrestato a Como per spaccio di droga. Operava tra Erba e Lipomo, utilizzando un'auto a noleggio.
Arresto per detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti delle Polizia di Stato di Como. Un 32enne marocchino, regolare sul territorio ma senza fissa dimora e senza occupazione, è stato fermato nel pomeriggio di ieri. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali simili, è stato sorpreso mentre operava un fiorente traffico di cocaina.
Un sistema di spaccio ben organizzato
Stando alle informazioni pubblicate sul sito della Polizia di Stato, l’arresto è avvenuto nel contesto di un’operazione mirata a contrastare lo spaccio di droga sia in città che in provincia. La Squadra Mobile di Como ha raccolto dati investigativi che hanno portato all’identificazione del 32enne come il principale responsabile di un sistema di vendita di cocaina ben collaudato. Le sue operazioni si estendevano dalle zone di Erba a Tavernerio fino a Lipomo.
Il modus operandi del sospettato
Gli agenti hanno seguito l’uomo per un certo periodo, notando che utilizzava un’auto a noleggio di ultima generazione per spostarsi dal centro di Milano verso la provincia di Como. Le consegne di droga avvenivano a domicilio, probabilmente organizzate tramite accordi precedenti con i clienti. La polizia ha documentato diversi incontri tra il sospettato e i suoi acquirenti, raccogliendo prove sufficienti per intervenire.
L’arresto e la perquisizione
Il 32enne è stato fermato in una via di Tavernerio. Alla vista degli agenti, ha tentato una fuga inserendo la retromarcia, ma il tentativo è stato prontamente bloccato. Durante la perquisizione dell’auto, sono stati rinvenuti quasi 40 grammi di cocaina, suddivisi in 46 dosi confezionate e termosaldate, nascoste in due vasetti di plastica.
Conseguenze legali
Portato in Questura, sono emersi i precedenti penali del 32enne per reati simili. Nonostante fosse in regola con le norme sul soggiorno, la mancanza di un lavoro regolare e di una dimora fissa hanno contribuito al suo arresto in flagranza di reato. Informato delle attività svolte, il Pubblico Ministero di turno ha disposto che l’uomo venisse trattenuto nelle camere di sicurezza della Questura, in attesa del processo per direttissima previsto per questa mattina alle 10.30.

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.