Cori fascisti e inni al Duce nella sede FdI a Parma, la Procura apre un fascicolo dopo il video virale
Un video registrato il 28 ottobre mostra giovani cantare cori fascisti nella sede di Fratelli d'Italia a Parma, la condanna del sindaco
Commissariata la federazione provinciale di Gioventù Nazionale di Parma, alcuni giovani hanno intonato cori fascisti al grido di “Duce, Duce”. Il Pd locale e nazionale insorge e chiede a Giorgia Meloni di condannare l’episodio. Dopo il video, diventato virale, la Procura ha aperto un fascicolo.
- Il video dei cori fascisti a Parma
- L'attacco del Pd
- Le condanna del sindaco
- La scelta di Gioventù Nazionale
- La Procura di Parma apre un fascicolo
- I cori fascisti sono un reato?
Il video dei cori fascisti a Parma
In un video, diffuso da Fanpage e girato presumibilmente il 28 ottobre, giorno della marcia su Roma, si intravedono alcuni ragazzi all’interno e due all’esterno della sede del partito di Gioventù Nazionale.
Il locale si trova all’interno del Borgo del Parmigiano, nel centro di Parma.
Il coro fascista oggetto di polemiche è “Me ne frego”, da cui si evince una strofa intonata.
“Se il sol dell’avvenire è rosso di colore, me ne frego di morire sventolando il tricolore”.
In contemporanea all’interno del locali si vede sventolare una bandiera tricolore e poi si sente: “Duce, Duce”.
L’attacco del Pd
In poco tempo il video ha fatto il giro dei social e ha scatenato un vespaio di polemiche.
In una nota i capigruppo del Pd in Parlamento Chiara Braga e Francesco Boccia, secondo quanto riporta l’ANSA, hanno chiesto alla premier Giorgia Meloni di “condannare senza esitazione un episodio grave che offende una città e la storia di un paese”.
I due deputati proseguono invitando la premier a ricordare ai suoi, soprattutto ai più giovani, che governa democraticamente eletta perché qualcuno combatté il fascismo a costo della vita.
Inoltre dovrebbe far ricordare ai suoi giovani che la Costituzione è nata dalla Resistenza e dalla lotta di liberazione dal nazifascismo.
Le condanna del sindaco
Anche il sindaco di Parma, Michele Guerra, sostenuto da una coalizione di centrosinistra nelle elezioni vinte come primo cittadino, ha condannato i cori fascisti.
“I valori che rappresenta questa città sono del tutto alternativi e contrapposti a quelli che senza alcun pudore propagandano nella sede di Fratelli d’Italia” come riporta l’Ansa.
Poi l’orgoglio partigiano della sua città: “Parma non accetterà né ora né mai squallida propaganda di un tempo passato e orrendo. Non lo ha fatto da 80 anni a questa parte, non lo farà nemmeno adesso”.
La scelta di Gioventù Nazionale
Per “incompatibilità politica” il coordinamento regionale di Gioventù Nazionale Emilia-Romagna ha annunciato il commissariamento della sezione parmigiana.
A LaPresse Giovanni Donzelli, responsabile nazionale dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, ha spiegato che il commissariamento era avvenuto già “prima della pubblicazione del video”.
L’Ansa aggiunge un dettaglio: la sede di Parma, oggetto di polemiche, verrebbe utilizzata anche dal movimento giovanile di Fratelli d’Italia.
La Procura di Parma apre un fascicolo
La Procura di Parma ha aperto un fascicolo, al momento senza l’ipotesi di reato.
Il procuratore capo, Alfonso D’Avino, ha dichiarato all’ANSA che “si tratta di un modello 45, non c’è ancora un reato ipotizzato, siamo ancora nella fase esplorativa sulla base delle notizie apprese dalla stampa. Bisogna verificare se il fatto sia vero e accertare se possa trasformarsi in una notizia di reato”.
Al momento non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati
I cori fascisti sono un reato?
Esiste il reato di apologia del fascismo secondo la legge Scelba del 1952.
I cori e inni al duce vengono considerati reato se esaltano principi, fatti o metodi del fascismo.
Non basta l’esaltazione ma il gesto deve essere pubblico e in grado di rappresentare un pericolo concreto.