Delitto di Garlasco, a chi appartiene il sangue sul telefono di casa Poggi? Mistero e domande irrisolte
Dubbi e ipotesi sul sangue sul telefono di casa Poggi e sui gradini delle scale: cosa sappiamo e quali tracce non furono analizzate nel 2007
Il sangue sul telefono di casa Poggi già nel 2007 aveva permesso ai Ris di ricostruire la dinamica dell’aggressione. Ancora oggi, le tracce sul dispositivo potrebbero fare la differenza. In che modo, solo le nuove indagini possono dirlo.
Il reperto: telefono
Sulla relazione si legge: il telefono è stato variamente investito da tracce ematiche da proiezione coerenti con un’unica sorgente di provenienza (a destra del telefono). “Si rileva una traccia da proiezione nel vano di alloggiamento della cornetta – e ancora – Nessun prelievo effettuato”.
Cosa dice, nello specifico? Quando arrivarono i primi soccorsi, la cornetta del telefono era abbassata. Ulteriori analisi sul dispositivo, però, mostrano una goccia all’interno dell’alloggiamento della cornetta.
Video Mediaset
Si trattava, secondo i Ris, di una macchia penetrata all’interno per via dello spazio che si crea tra il vano e la cornetta anche quando questa è abbassata.
La ricostruzione di Quarto Grado
La trasmissione Quarto Grado si interroga sull’ipotesi della cornetta alzata, forse nel tentativo di Chiara Poggi di chiamare aiuto durante l’aggressione.
La trasmissione mostra come gli schizzi sulla cornetta siano coerenti con il fatto che questa fosse abbassata durante l’aggressione. Ma il vano? C’è solo una goccia di sangue.
E due segni più scuri, irregolari, diversi dagli altri e non segnalati dal rapporto. Il programma punta su questi segni evidenti, ma non ci sono risposte.
Il sangue sulle scale
Le ulteriori tracce sono quelle sul gradino zero della scala che porta alla cantina, quella verso la quale fuggì Chiara Poggi. Qui, secondo alcune fonti citate dal programma, si troverebbe un’impronta di sangue sfuggita a lungo.
Nel 2014 venne fatta una minuziosa perizia con uno strumento apposito per valutare come e se fosse possibile che Alberto Stasi sia entrato in casa senza sporcarsi le scarpe Lacoste.
Si legge: “Sui primi gradini (0, 1 e 2) si osservano numerose macchie da gocciolamento e qualche lievissima strisciatura: ciò indica che il corpo della Poggi è stato proiettato in avanti con il capo e il tronco sollevati dal pavimento e così le macchie generate per gocciolamento dalle lesioni del capo sono state poi strisciate dalle estremità distali del corpo”. Quindi non corrispondono a un’impronta.
