Delitto di Garlasco, l'sms di Paola Cappa su Alberto Stasi "incastrato" spiegato da Francesco Chiesa Soprani
Qual è la verità sull'sms inviato da Paola Cappa su Alberto Stasi "incastrato"? Parla un ex manager vicino a Fabrizio Corona: cosa ha detto
“Mi sa che abbiamo incastrato Stasi“: nei giorni in cui le notizie intorno all’incidente probatorio, alle perquisizioni in casa di Andrea Sempio e ai ritrovamenti nel canale di Tromello (Pavia) si sono rincorse, una di esse è venuta fuori con particolare insistenza. Si tratta del presunto sms inviato da Paola Cappa a un amico di Milano, da molti interpretato come un’ammissione di responsabilità risalente, addirittura, al 2007. A fare chiarezza è Francesco Chiesa Soprano, ex manager dello spettacolo in contatto con le cugine di Chiara Poggi dall’inizio della vicenda: “Non è andata come raccontano”, spiega in un’intervista”.
- L'sms di Paola Cappa spiegato dall'ex manager
- L'equivoco secondo Chiesa Soprano
- Stefania Cappa smentita dalla sorella?
L’sms di Paola Cappa spiegato dall’ex manager
Nel 2007, come noto, quando Garlasco finì al centro delle cronache per l’omicidio di Chiara Poggi nella Lomellina arrivò anche Fabrizio Corona. L’ex re dei paparazzi fece il suo brevissimo ingresso nella vicenda dopo un contatto con Francesco Chiesa Soprano, manager dello spettacolo in quel tempo, dal momento che Corona intendeva “ingaggiare le gemelle Cappa per interviste e passaggi in tv”. Lo racconta lo stesso Chiesa Soprano a Repubblica in un’intervista pubblicata domenica 18 maggio.
“Da allora io e Paola diventiamo amici”, spiega l’ex manager. Nonostante varie interpretazioni pubblicate dai quotidiani in questi giorni, l’sms in cui Paola Cappa avrebbe scritto: “Mi sa che abbiamo incastrato Stasi” non risalirebbe al 2007, né si tratterebbe di un sms, come riportato dal settimanale Giallo.
Fonte foto: IPA
Si tratterebbe, piuttosto, di un messaggio contenuto in “un fiume di messaggi vocali” che Paola Cappa gli avrebbe inviato nel 2025, in corrispondenza con le notizie sul prelievo del Dna ad Andrea Sempio. Apprese le notizie, infatti, Francesco Chiesa Soprano avrebbe contattato Paola Cappa per chiedergli: “Cosa sta succedendo”.
La cugina di Chiara Poggi, quindi, avrebbe risposto con una serie di vocali che Chiesa Soprano avrebbe raccolto e ordinato “in una cartellina” alle quali per “ogni tema” avrebbe assegnato “un titolo”, in seguito l’ex manager avrebbe scattato una fotografia alla schermata “come memo”. A uno di questi vocali Chiesa Soprano avrebbe assegnato il titolo: “Incastrare Stasi“, da quel momento sarebbe scattato l’equivoco poi ripreso dagli organi di stampa.
L’equivoco secondo Chiesa Soprano
Repubblica chiede a Chiesa Soprano a chi avrebbe inviato quella fotografia-memo. “All’autore di un programma Mediaset“, risponde l’ex manager. “Mi sembrava materiale interessante”, continua, ma “non mi hanno più contattato” e “quell’immagine è finita ad altri“.
Secondo Chiesa Soprano, quindi, non ci sarebbe alcun sms in cui Paola parlava di aver “incastrato Stasi”. “Non è andata come hanno raccontato”, precisa l’ex manager, che riassume: “Chi lo ha riportato deve avere letto il titolino indicativo che avevo dato io, nella fotografia-memo, a un vocale: ‘Incastrare Stasi’. Ed è venuta fuori ‘sta cosa“. Oggi Chiesa Soprano riferisce a Repubblica che “se la Procura me li chiede li fornisco”, riferendosi ai vocali ricevuti da Paola Cappa.
Stefania Cappa smentita dalla sorella?
Sul contenuto di quei vocali ricevuti da Paola Cappa l’ex manager non si sbilancia. “Non ne voglio parlare”, dice a Repubblica, ma è in grado di fornire un’anticipazione: “Ce n’è uno in cui Paola smentisce alcuni racconti della gemella Stefania”. Quali siano questi racconti non è dato saperlo.
A fornire più dettagli è il Corriere della Sera che in un articolo di domenica 18 maggio riporta alcuni estratti del verbale dell’interrogatorio di Stefania Cappa, datato 13 agosto 2007. “Premetto che io e mia cugina avevamo un ottimo rapporto. Nell’ultimo mese addirittura ci vedevamo quasi tutti i giorni”, avrebbe detto Stefania, che in quei giorni viveva un momento difficile per la fine di una relazione con un ex fidanzato. “Eravamo solite confidarci ogni cosa”, avrebbe aggiunto.
Corriere della Sera, ancora, riporta anche la versione di Paola Cappa che si rivelerebbe contrastante con quella fornita dalla sorella gemella. I Poggi e i Cappa avrebbero maturato una certa frequentazione fino alla “morte di nostro nonno”, dopo la quale “i rapporti di frequentazione delle nostre famiglie si sono affievoliti”. Ancora, Paola Cappa avrebbe detto che “sia io che mia sorella Stefania abbiamo frequentato sempre di meno la Chiara anche perché crescendo iniziavamo ad avere esigenze diverse“.
