Delitto di Garlasco, la stoccata della madre di Andrea Sempio su Massimo Lovati: "Scelto perché costava poco"

La madre di Andrea Sempio, indagato nella nuova inchiesta su Garlasco, ha detto che la scelta di Lovati come avvocato è stata solamente di natura economica

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L’avvocato Massimo Lovati venne scelto dalla famiglia Sempio perché “costava poco”. A rivelarlo è la madre di Andrea Sempio, indagato nella nuova inchiesta sul delitto di Garlasco. Lovati è finito nella bufera per le sue dichiarazioni rilasciate durante una trasmissione di Fabrizio Corona. Ascoltata dagli inquirenti, la madre di Sempio la scelta di Lovati come difensore fu solo per motivi economici.

Daniela Sempio: “L’avvocato Lovati costava poco”

“Costava poco”. Daniela Sempio, madre di Andrea, spiega così il motivo dell’assunzione dell’avvocato Massimo Lovati nel team difensivo del figlio, indagato nella nuova inchiesta sul delitto di Chiara Poggi a Garlasco.

Ascolta come testimone, Daniela Sempio spiega che per i servizi di Lovati e Taccia “abbiamo coperto solo le spese vive per i diritti di cancelleria”. Durante l’interrogatorio, l’attenzione degli inquirenti si è soffermata sui prelievi di contatti effettuati dai Sempio nel mese di gennaio del 2017.

Delitto di Garlasco, la stoccata della madre di Andrea Sempio su Massimo Lovati: "Scelto perché costava poco"IPA

L’avvocato Massimo Lovati

Andrea Sempio indagato per il delitto di Garlasco

I dubbi riguardano tredicimila euro prelevati tra l’11 e il 26 gennaio dai conti correnti di Andrea Sempio e del padre. Movimenti spiegati da Daniela Sempio con la necessità di avere soldi per pagare l’avvocato Soldani, “l’avvocato che abbiamo trovato noi”.

Anche a Daniela Sempio, come al marito, gli inquirenti chiedono di spiegare chi fossero “quei signori lì” a cui dare i soldi con “una formula da trovare”, come si sente in una intercettazione del febbraio 2017. “Sono passati tanti anni, io non ricordo, chiedete a mio marito”, la risposta della donna. L’altro aspetto che ha attirato l’attenzione degli investigatori riguarda il coinvolgimento di alcuni parenti per prelevare i soldi in contanti.

“Guardi tutti quei soldi ci sono serviti per pagare gli avvocati. Sapevamo che poi alla fine gli avvocati ci avrebbero fatto le fatture, ma poi non le abbiamo mai chieste. Le mie cognate si sono offerte di aiutare Andrea. Erano molto ben messe finanziariamente, avevano molta disponibilità economica”, ha spiegato la madre di Sempio.

I dubbi sui prelievi della famiglia Sempio

Una versione poi confermata anche da Giuseppe Sempio, padre di Andrea. “Sicuramente intendevo gli avvocati. Sono sicuro che mi riferivo agli avvocati”, ha detto l’uomo.

Il padre di Andrea Sempio ha ricordato “mesi di angoscia per le sorti del figlio” e spese tra i 55mila e i 60mila euro per gli avvocati. Una cifra ritenuta “strana” dagli inquirenti, che durante l’interrogatorio hanno sollevato dubbi rispetto alla successiva archiviazione della posizione di Sempio appena tre mesi dopo l’iscrizione.

“Lo so che sembra strano, ma è così. Noi eravamo nelle loro mani, e non sapevamo una virgola di cosa facessero”, la risposta del padre di Andrea Sempio. Quest’ultimo è indagato per il delitto di Garlasco.

garlasco-sempio-lovati-1 ANSA