Delitto di Garlasco, legali di Alberto Stasi, Andrea Sempio e Poggi uniti nell'appello: "Basta fake news"
I legali di Stasi, Sempio e Poggi uniti contro le fake news sul delitto di Garlasco: "Danneggiano tutti". L'intervento a Quarto Grado
Nella puntata di venerdì 4 luglio di Quarto Grado, gli avvocati Massimo Lovati (difensore di Andrea Sempio), Giada Bocellari (legale di Alberto Stasi) e Gian Luigi Tizzoni (avvocato della famiglia Poggi) hanno lanciato un appello congiunto. L’invito, rivolto ai mass media e ai social, è chiaro: basta fake news, perché le indiscrezioni fuorvianti ostacolano la verità nel delitto di Garlasco.
- Delitto di Garlasco, l'appello dei legali di Stasi, Sempio e Poggi
- La vicenda dell'Estathé tra i punti caldi
- L'intervento degli avvocati a Quarto Grado
- Reperti rivisti e riproposti nell'incidente probatorio
- L'impronta 33 al vaglio delle difese
Delitto di Garlasco, l’appello dei legali di Stasi, Sempio e Poggi
Durante la trasmissione, Bocellari ha criticato le notizie “pseudo tali” che girano senza fondamento, ricordando che il rischio è quello di diffamare chi è coinvolto e inquinare l’indagine.
Tizzoni ha rincarato la dose, sottolineando che molte illazioni nascono da un contesto mediatico ingovernabile: “Senza segnali chiari dal procedimento, fioccano fantasie e suggerimenti ai limiti della realtà”.
ANSA
Chiara Poggi, la vittima del delitto di Garlasco
La vicenda dell’Estathé tra i punti caldi
Il cosiddetto “caso Estathé” è finito al centro del confronto: Bocellari e Tizzoni hanno condannato l’annuncio fatto alla stampa da parte di Stasi, piuttosto che attraverso i canali tecnici dell’incidente probatorio.
Quel gesto è stato definito “scorretto” e potenzialmente fuorviante, poiché alimenta sospetti non supportati da evidenze ufficiali.
Il messaggio è chiaro: le informazioni rilevanti devono passare solo per i consulenti, non per post o interviste a caldo.
L’intervento degli avvocati a Quarto Grado
Reperti rivisti e riproposti nell’incidente probatorio
Intanto, l’inchiesta prosegue con l’analisi di nuove tracce: tre tamponi mai valutati in precedenza, diverse tracce ematiche e un frammento di capello trovato nella pattumiera.
Si aggiungono anche le macchie rilevate su un tappetino, tra cui una compatibile con il Dna di Chiara Poggi.
Tutti questi elementi verranno usati per rafforzare il profilo della scena del crimine. I primi risultati sono attesi nella seconda settimana di luglio.
L’impronta 33 al vaglio delle difese
Resta di grande attualità la cosiddetta “impronta 33” rilevata su un gradino.
Il consulente di Sempio, Luciano Garofano, respinge l’ipotesi che sia del suo assistito, sostenendo che le “15 corrispondenze” non siano univoche.
Sul fronte opposto, la difesa di Stasi insiste nel considerarla significativa, perché “carica di materiale biologico”.
Di nuovo, si richiede massima trasparenza nelle analisi, senza speculazioni mediatiche sul delitto di Garlasco.
