Delitto di Garlasco, Vittorio Feltri torna a difendere Alberto Stasi: "Hanno preso uno a caso"

Vittorio Feltri critica la condanna di Alberto Stasi nel caso Garlasco: per lui fu un errore giudiziario basato solo su dubbi e pressioni mediatiche

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Durante un intervento in radio, Vittorio Feltri ha espresso nuovamente la convinzione che Alberto Stasi non sia colpevole e che la magistratura, non trovando il vero assassino, avrebbe incarcerato “uno a caso”. Secondo il fondatore di Libero, il caso di Garlasco rappresenta uno dei simboli della necessità impellente di una riforma della giustizia.

Per Feltri la condanna di Stasi fu costruita su semplici dubbi

Feltri, intervenuto giovedì 22 maggio a Radio Libertà, sostiene che l’intero impianto accusatorio contro Alberto Stasi si sarebbe basato esclusivamente su deduzioni fragili e su prove inconsistenti, come i pedali della bicicletta, le scarpe da ginnastica o la presenza della vittima che avrebbe aperto la porta al suo aggressore.

Nessun elemento, a suo giudizio, sarebbe stato in grado di superare la soglia del ragionevole dubbio che dovrebbe fondare ogni condanna in uno stato di diritto.

alberto stasiFonte foto: ANSA

Alberto Stasi

Come riporta Adnkronos, il giornalista ha anche più volte criticato l’assenza di un movente solido e il fatto che non siano mai stati rinvenuti né l’arma del delitto né indizi concreti che collocassero Stasi sulla scena del crimine nell’ora compatibile con la morte di Chiara Poggi.

Le accuse alla stampa sul delitto di Garlasco

Feltri ha raccontato di avere incontri regolari con Stasi, che attualmente lavora come contabile ed è in regime di semilibertà. In queste occasioni, si sarebbe rafforzata la sua convinzione sull’innocenza del ragazzo, che considera una vittima non solo di un errore giudiziario, ma anche di un clima mediatico colpevolista.

Il fondatore di Libero ha poi puntato il dito anche contro il mondo dell’informazione, accusando i giornalisti di avere agito in modo irresponsabile e superficiale, contribuendo a una narrazione forzata che avrebbe influenzato negativamente l’opinione pubblica e forse persino il processo sul delitto di Garlasco.

Le intercettazioni del padre delle gemelle Cappa e il ruolo di Feltri

Intanto, il settimanale Giallo ha pubblicato alcune intercettazioni attribuite a Ermanno Cappa, padre delle cugine di Chiara Poggi, Paola e Stefania.

In queste conversazioni, l’uomo affermerebbe di voler organizzare un incontro con alcuni deputati per “attaccare” Vittorio Feltri e individuare chi gli fornisca documenti favorevoli alla posizione di Alberto Stasi.

Secondo il settimanale, Cappa avrebbe parlato anche di contatti con membri dell’Ordine dei giornalisti e del Garante per la Privacy, sostenendo che un senatore si starebbe muovendo per contrastare la diffusione di certe notizie.

A questo punto Giallo si interroga sulla reale natura di tali iniziative: un gesto di protezione paterna o un tentativo di condizionare l’informazione?

delitto-di-garlasco-vittorio-feltri-alberto-stasi Fonte foto: ANSA