Guerra tra Israele e Iran, Usa attaccano tre siti nucleari nella notte: nuove esplosioni a Teheran
Gli Usa sono entrati in guerra al fianco di Israele contro l'Iran, bombardati i siti nucleari di Fordo, Natanz e Isfahan
Nella notte tra il 21 e il 22 giugno il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ordinato un attacco aereo contro i siti nucleari iraniani di Fordo, Natanz e Isfahan. Gli Usa entrano così in guerra al fianco di Israele.
Trump ha dichiarato, in un discorso alla nazione, di voler solo fermare il programma nucleare iraniano e non di voler favorire un cambio di regime, come invece esplicitamente affermato da Israele.
L’Iran ha risposto con lanci di missili che hanno colpito Tel Aviv e Haifa. Dopo ore dagli attacchi, si contano le vittime e i feriti dal’inizio della guerra contro l’Iran. I media di Stato iraniani hanno dichiarato che i siti nucleari erano stati evacuati e che le scorte di uranio sono al sicuro.
Con gli occhi del mondo puntati addosso, i media iraniani comunicano che un terremoto di magnitudo 5,1 ha colpito la regione di Semnan.
Il racconto della giornata
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Iran all'Onu, "Usa lanciato guerra con pretesti assurdi"
Gli Stati Uniti hanno lanciato una “guerra” contro l’Iran “con pretesti assurdi e inventati“: è l’accusa rivolta a Washingon dall’ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite durante il Consiglio di Sicurezza. “Gli Stati Uniti, membro permanente di questo Consiglio, hanno fatto nuovamente ricorso alla forza illegale, hanno lanciato una guerra contro il mio Paese, con pretesti assurdi e inventati: per impedire all’Iran di acquisire armi nucleari”, ha dichiarato Amir Saeid Iravani durante una riunione di emergenza del Consiglio, richiesta dal suo Paese dopo gli attacchi statunitensi contro gli impianti nucleari iraniani
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Trump apre a cambio di regime a Teheran
“Non è politicamente corretto usare il termine ‘cambio di regime‘, ma se l’attuale regime iraniano non è in grado di rendere l’Iran di nuovo grande, perché non dovrebbe esserci un cambio di regime??? Miga!!!”: lo scrive Donald Trump, parafrasando Maga (Make America great again) in Miga per adattarlo all’Iran. È la prima volta che il presidente sembra aperto a un cambio di regime
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Media, "raid Israele in Iran colpisce ambulanza, 3 morti"
Tre persone sono rimaste uccise dopo che un’ambulanza è stata colpita da un attacco israeliano nell’Iran centrale, secondo quanto riportato dai media locali nel decimo giorno di combattimenti.
“L’ambulanza era in viaggio per trasferire un paziente quando è stata colpita da un drone”, riporta l’agenzia di stampa Isna citando il governatore della contea di Najafabad Hamidreza, Mohammadi Fesharaki. “Tutti gli occupanti dell’ambulanza, l’autista, il paziente e il suo accompagnatore, sono rimasti vittime dell’impatto”. A causa del colpo l’ambulanza è andata fuori strada, entrando in collisione con un veicolo in transito” -
Trump, da attacco Usa danni monumentali a siti iraniani
“Si dice che i danni ai siti nucleari in Iran siano ‘monumentali’. I colpi sono stati duri e precisi. I nostri militari hanno dimostrato grande abilità“: lo scrive Donald Trump commentando l’esito dell’attacco Usa.
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Usa all'Onu, l'Iran fermi la sua corsa al nucleare
Il consiglio di sicurezza dell’Onu deve chiedere all’Iran di porre fine ai suoi sforzi per sradicare Israele e interrompere la sua corsa alle armi nucleari: lo ha detto l’inviato americano ad interim alle Nazioni Unite, sostenendo che Teheran dovrebbe evitare l’escalation
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Russia all'Onu, "azioni Usa irresponsabili e pericolose"
L’inviato russo all’Onu ha condannato le azioni irresponsabili, pericolose e provocatorie degli Usa contro l’Iran, sostenendo che con i bombardamenti “non provocati” sui siti nucleari iraniani, gli Stati Uniti, così come Israele, stanno giocando “con la sicurezza e il benessere dell’umanità nel suo complesso”
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Guterres,rischio ciclo di ritorsioni dopo raid Usa in Iran
Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, intervenendo ad una riunione urgente del consiglio di sicurezza sull’Iran, ha messo in guardia sul rischio di un ciclo di “ritorsione” dopo che gli Stati Uniti hanno attaccato tre impianti nucleari di Teheran
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Uk conferma: "Non siamo coinvolti"
Il ministro degli Esteri britannico David Lammy che “il Regno Unito non ha partecipato a questi attacchi”.
Lammy ha aggiunto di aver parlato con i suoi omologhi in Iran e Israele e ha invitato a una de-escalation, sollecitando una “soluzione diplomatica e negoziata per porre fine a questa crisi”.
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Iran, nuove esplosioni a Teheran
L’Afp ha riferito che nuove esplosioni sono state udite nel nord di Teheran.
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Israele dichiara: almeno 24 morti dall'inizio della guerra
Secondo il servizio medico d’urgenza israeliano, dall’inizio della guerra contro l’Iran sono state uccise 24 persone. Oltre alle vittime, ci sono 1.213 israeliani feriti, di cui 16 in gravi condizioni. Molti altri sono feriti moderati e lievi o presentano stati di ansia.
Gli attacchi israeliani contro l’Iran, invece, hanno ucciso più di 400 persone.
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Iran: terremoto 5,1 a Sorkheh
I media iraniani hanno riferito che nella regione di Semnan, a Sorkheh, è stata registrata una scossa di terremoto di magnitudo 5,1. Sorkheh è il capoluogo della contea omonima e si trova a 170 km da Teheran.
Non sono ancora noti danni a cose e persone.
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Colonne di fumo nella provincia di Yazd
Si alzano alte colonne di fumo scuro nella provincia centrale iraniana di Yazd. Sono stati colpiti diversi edifici. Si configura così la risposta di Israele ai numerosi attacchi iraniani. Dai media israeliani si apprende che un deposito di missili è stato colpito.
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Giorgia Meloni ha parlato con i leader stranieri della "rapida ripresa dei negoziati"
In una nota di Palazzo Chigi si legge che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto “numerosi contatti con alcuni partner internazionali e con i principali attori della regione” al fine di dare “massima rilevanza alla necessità di lavorare per una rapida ripresa dei negoziati tra le parti” ed evitare “un ulteriore allargamento del conflitto”.
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JD Vance: "Gli Usa non sono in guerra con l'Iran"
In una breve intervista rilasciata all’Nbc JD Vance, vicepresidente Usa, ha dichiarato che “gli Stati Uniti non sono in guerra contro l’Iran” bensì “con le sue ambizioni nucleari”.
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Antonio Tajani: "Rischio escalation con risposta militare"
Per il Ministro degli Esteri Antonio Tajani l’attacco Usa in Iran “era nell’aria", per questo “siamo molto preoccupati" in quanto “la risposta militare rischia di innescare un’escalation pericolosissima“. Lo ha detto all’Ansa.
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Rafforzate le misure di sicurezza negli Usa
Dopo l’attacco contro l’Iran partito nella notte gli Stati Uniti corrono ai ripari: nelle principali città – da New York a Los Angeles – sono stati incrementati i sistemi di sicurezza in vista di possibili attacchi e attentati. Su X Dan Bongino, vice capo dell’Fbi, ha scritto: “Le nostre risorse sono pienamente impegnate. Rimaniamo vigili. Dio benedica l’America e tutti coloro che la difendono”.
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Il Pentagono: "L'attacco è stato un successo"
L’attacco degli Usa in Iran “è stato un successo incredibile“. Gli Usa hanno “devastato il programma nucleare iraniano” senza prendere “di mira civili o truppe iraniani”. Lo ha detto il capo del Pentagono Pete Hegseth durante una conferenza stampa.
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Giorgia Meloni: "Crisi al centro dell'attenzione dell'esecutivo"
Alle 13:16 di domenica 22 giugno Giorgia Meloni è intervenuta sui suoi canali social per riportare il punto del governo dopo l’attacco degli Stati Uniti in Iran avvenuto durante la notte. “A seguito dell’aggravarsi della crisi in Medio Oriente, ho convocato d’urgenza e presieduto questa mattina una conferenza telefonica tra componenti del governo e vertici dell’intelligence. La crisi è al centro dell’attenzione dell’esecutivo in tutti i suoi risvolti, dalla situazione dei connazionali nella regione, con cui la Farnesina è in costante contatto, agli effetti economici e di sicurezza. L’Italia continuerà a impegnarsi per portare al tavolo negoziale le parti”. L’articolo.
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Antonio Tajani: "Al lavoro per i concittadini in Medio Oriente"
Raggiunto a Gubbio dalle telecamere del Tg4 il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato l’attacco degli Usa in Iran: “La più importante priorità è la tutela della sicurezza dei nostri concittadini che vivono in Iran e Israele" con i convogli che trasportano gli italiani da Teheran all’Azerbaijan e verso Sharm-El-Sheikh, dove prenderanno un volo diretto a Verona e torneranno in Italia. Tajani aggiunge che verranno prese misure anche in caso di peggioramento: “Noi non ce lo auguriamo, usiamo sempre lo strumento della diplomazia".
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Contatto Meloni-Schlein, leader Pd: "Italia non partecipi alle azioni militari"
Dopo l’attacco Usa all’Iran è avvenuto un contatto telefonico tra la premier Giorgia Meloni ed Elly Schlein. In mattinata la leader del Pd ha poi chiesto al governo di dire “con. chiarezza che non parteciperà ad azioni militari né consentirà che il nostro territorio possa essere utilizzato per fornire sostegno a una guerra che la comunità internazionale deve provare a fermare prima che sia troppo tardi, e si impegni per la de-escalation e per far tornare tutti gli attori coinvolti al tavolo negoziale, anche per difendere il Trattato di non proliferazione nucleare. L’Italia ripudia la guerra e vuole la pace”.
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Iran a Usa, rappresaglie senza limiti se colpite Khamenei
L’Iran è pronto a scatenare rappresaglie asimmetriche “senza limiti e senza restrizioni” di sorta laddove gli Usa dovessero prendere di mira l’86enne ayatollah Ali Khamenei, Guida Suprema della Repubblica Islamica. L’avvertimento viene da “un alto funzionario” di Teheran citato in forma anonima dal sito della Reuters. Si tratta “della più rossa delle linee rosse”, ha ammonito la fonte, aggiungendo che “qualunque mossa contro il supremo leader chiuderebbe la porta a ogni negoziato e innescherebbe una risposta senza limiti e senza restrizioni”.
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La minaccia di Trump: "Pace o sarà tragedia"
Nel suo discorso alla Nazione dopo l’attacco all’Iran Donald Trump ha mandato un chiaro messaggio a Teheran sulla possibile prosecuzione della guerra.
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Iran, ministro degli Esteri: "Domani incontro Putin per serie consultazioni"
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha detto che oggi partirà per la Russia, dove domani incontrerà il presidente Vladimir Putin per “serie consultazioni” dopo l’attacco Usa ai siti nucleari iraniani. “La Russia è un amico dell’Iran, abbiamo un partenariato strategico e ci consultiamo e coordiniamo le nostre posizioni”, ha detto Araghchi, “la Russia ha sempre fatto parte dei negoziati nucleari e anche negli ultimi mesi quando abbiamo avuto colloqui con gli Usa abbiamo sempre tenuti informati i nostri amici russi”(segue)
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Iran: "Usa hanno varcato la linea rossa"
Con l’attacco ai siti nucleari iraniani gli Usa “hanno varcato la linea rossa”: lo ha detto il ministro degli Esteri di Teheran, Abbas Araghchi, in conferenza stampa a Istanbul a margine del summit dell’Organizzazione della conferenza islamica (Oic).
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Livello massimo allerta per obiettivi sensibili in Italia
Restano di massima allerta le misure di sicurezza intorno agli obiettivi sensibili, le sedi diplomatiche e i luoghi rappresentativi dei Paesi coinvolti nella guerra in Medioriente. Il livello, quello più alto, era stato innalzato già dell’inizio della crisi. E’ quanto si apprende da fonti informate.
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Cosa sono le GBU-57, le bombe anti bunker usate per attaccare l'Iran
L’intervento degli Usa nella guerra tra Iran e Israele è cruciale soprattutto perché l’esercito americano dispone delle bombe GBU-57 bunker buster, ordigni in grado di penetrare in profondità nella terra prima di esplodere, che rendono vulnerabili anche i siti nucleari sotterranei iraniani, come quello di Fordow.
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Fonti Iran, 'sito di Fordow non ha subito gravi danni'
“Contrariamente a quanto affermato dal presidente Donald Trump” il sito nucleare di Fordow “non ha subito gravi danni”. Lo ha afferma Mohammad Manan Raisi, deputato del Parlamento iraniano di Qom, dove si trova l’impianto nucleare, sottolineando che “non si è verificata alcuna emissione di materiale pericoloso dal sito nucleare dopo l’attacco, poiché il materiale a rischio era stato evacuato dal sito“. Lo riporta l’agenzia iraniana Mher. Anche il vicegovernatore di Qom, Morteza Heidari, ha affermato che solo una parte del sito di Fordow è stata attaccata, poiché il sistema di difesa aerea è stato attivato nell’area circostante.
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Meloni segue la crisi in Iran, convocato vertice con i servizi dell'intelligence
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sta seguendo con la massima attenzione la crisi in Iran e ha convocato per la mattinata una riunione in videoconferenza con i ministri interessati, con il sottosegretario Alfredo Mantovano e con i vertici dell’intelligence. E’ quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi.
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Crosetto: "L'attacco Usa all'Iran cambia completamente lo scenario"
L’attacco degli Usa all’Iran “non ci ha colto di sorpresa” e quanto avvenuto comunque “cambia completamente lo scenario”. Lo ha detto il ministro della difesa, Guido Crosetto, parlando all’edizione straordinaria del Tg1. “Ora la risposta dall’Iran sarà molto più forte – ha continuato – gli Usa hanno già cominciato da giorni a spostare il personale presente nell’area. Stiamo seguendo da ieri sera, perché alcuni spostamenti di aerei americani ci avevano dato la ragionevole certezza che potesse scattare un attacco. Questa notte c’é stato, era chiaro che il sito nucleare di Fordow fosse il punto di interesse principale di Israele, perché centro del programma nucleare iraniano. Israele non aveva le capacità per colpire in modo significativo questo sito, sotto 90 metri di roccia: per questo sono intervenuti nella notte bombardieri americani B2 che hanno la capacità di penetrazione sotto terra più elevata al mondo”.
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L'impatto di Haifa sarebbe stato causato da un errore della contraerea
L’esplosione avvertita nella città di Haifa, in Israele, durante l’attacco missilistico iraniano sarebbe stata causata dalla stessa contraerea israeliana. Uno dei missili lanciati per intercettare i razzi provenienti da Teheran avrebbe subito un malfunzionamento. Per questa ragione le sirene antimissile non sarebbero entrate in funzione.
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Le Guardie Rivoluzionarie dell'Iran affermano di aver colpito l'aeroporto Ben Gurion
Un canale associato alle Guardie Rivoluzionarie iraniane (Pasdaran), il gruppo militare più vicino agli Ayatollah, ha affermato che l’attacco iraniano su Israele di questa mattina avrebbe colpito l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv e un “centro di ricerca biologico” nel Paese. I Pasdaran hanno anche minacciato gli Usa, affermando che l’Iran “ridurrà in cenere” le basi militari americane in Medio Oriente.
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Gravi danni a Tel Aviv, due edifici distrutti
Secondo la testimonianza dei primi soccorritori arrivati sul luogo dell’impatto di un missile balistico iraniano a Tel Aviv, la capitale di Israele, l’esplosione avrebbe completamente distrutto due edifici. Le strutture circostanti inoltre sarebbero state danneggiate.
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Il ministro degli esteri iraniano minaccia gli Usa: "Hanno cominciato una guerra pericolosa"
Il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi ha dichiarato che, attaccando i siti nucleari, gli Stati Uniti hanno cominciato una pericolosa guerra contro l’Iran: “Il mondo non deve dimenticare che gli Usa, nel mezzo di un processo diplomatico, ci hanno traditi. Il governo degli Stati Uniti sarà il solo responsabile delle terribili conseguenze che questo crimine atroce porterà” ha detto il ministro.
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Almeno 16 feriti negli attacchi iraniani in Israele
Secondo quanto riporta il sito israeliano The Times of Israel, sarebbero almeno 16 i feriti negli attacchi missilistici iraniani su Tel Aviv, Haifa e su altri centri del Paese a seguito dei bombardamenti americani. In tutto il Paese le scuole sono state chiuse e sono vietati gli assembramenti.
Nessuno dei feriti sarebbe in gravi condizioni, ma c’è preoccupazione per l’impatto avvenuto nella città di Haifa, dove non sarebbero suonate le sirene antimissile. I soccorritori sono ancora al lavoro per accertarsi che non ci siano vittime o feriti gravi.
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Nessun aumento dei livelli di radiazioni rilevato nei siti dei bombardamenti
La Aiea, l’agenzia dell’Onu per il nucleare, ha dichiarato di non aver rilevato nessun aumento dei livelli di radiazioni presso i siti iraniani bombardati dagli Stati Uniti nella notte.
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Anche Israele ha ricominciato a bombardare l'Iran
L’Idf, l’esercito israeliano, ha affermato di aver iniziato un nuovo lancio di missili contro obiettivi iraniani. Si tratta del primo attacco dopo quello americano e della prima risposta al bombardamento iraniano su Tel Aviv e Hayfa.