Disegno di legge del Governo sui riservisti militari: chi verrebbe richiamato in caso di guerra
Il Governo sta lavorando a un disegno di legge per capire chi sarebbero i riservisti militari da richiamare in caso di scoppio di una guerra
Il Governo sta lavorando a un disegno di legge per istituire una riserva militare ausiliaria composta da ex militari volontari, pronti a essere richiamati in caso di guerra o emergenze di sicurezza nazionale. La proposta, in lavorazione insieme a parte dell’opposizione, è stata annunciata dal presidente della commissione Difesa della Camera, Nino Minardo.
- Riservisti militari: la proposta del Governo
- I contenuti della proposta sui riservisti militari
- Il richiamo in servizio solo in caso di guerra
Riservisti militari: la proposta del Governo
Il Governo italiano sta preparando un disegno di legge per l’istituzione di una riserva militare ausiliaria, con l’obiettivo di predisporre un corpo di ex militari pronti al richiamo in caso di gravi emergenze, come un conflitto armato.
A lavorare alla proposta è la Commissione Difesa della Camera dei Deputati, presieduta da Nino Minardo, che ha annunciato l’intenzione di riunire le diverse proposte di maggioranza e opposizione in un unico testo condiviso.
Facebook Nino Minardo
“Abbiamo due proposte di legge all’esame – ha spiegato Minardo, come riportato da RaiNews – una a mia firma e una del collega Graziano, entrambe incentrate sul tema della riserva militare […] Ritengo che i tempi siano maturi per avviare un serio dibattito su questo strumento, ritenuto da più parti indispensabile per rispondere alle esigenze strategiche del nostro Paese”.
I contenuti della proposta sui riservisti militari
La proposta di legge mira presentata da Minardo a costituire una riserva formata da circa 10.000 ex militari volontari.
Possono farne parte coloro che hanno prestato servizio nelle Forze Armate italiane come Volontari in Ferma Iniziale (VFI) o Volontari in Ferma Triennale (VFT), a condizione che abbiano meno di 40 anni e siano in possesso dell’idoneità psicofisica.
L’adesione sarà volontaria, e i riservisti dovranno partecipare a sessioni annuali di addestramento della durata di almeno due settimane. In caso di mobilitazione, il personale manterrebbe il grado posseduto al momento del congedo.
Il richiamo in servizio solo in caso di guerra
Secondo la proposta, il richiamo dei riservisti sarà possibile solo in circostanze eccezionali, prevedendo che i volontari possano essere attivati in caso di guerra, crisi internazionale, o emergenza nazionale. Ogni periodo di mobilitazione potrà durare fino a tre mesi, prorogabile.
“La mia proposta prevede che i riservisti siano selezionati esclusivamente tra i cittadini italiani in congedo che abbiano prestato servizio come volontari in ferma triennale o in ferma iniziale – ha chiarito Minardo – In questo modo si garantirebbe l’impiego, su base volontaria, di personale già formato e addestrato dalle Forze Armate, pronto a essere rapidamente mobilitato in caso di necessità o urgenza”.
Attualmente, l’Italia non dispone di una riserva militare operativa permanente: l’articolo 887 del Codice dell’Ordinamento Militare consente solo l’impiego occasionale del personale congedato.
