Donna morta dopo liposuzione, sequestrati 14 centri di medicina estetica: controlli a tappeto in tutta Italia
Quattordici centri di medicina estetica sono stati sequestrati dai Carabinieri dopo il caso della donna morta in seguito a una liposuzione
Dopo il caso della donna morta in seguito a un intervento di liposuzione, 14 centri di medicina estetica sono stati sequestrati dai Carabinieri del Nas, che hanno avviato controlli a tappeto in tutta Italia. Sono stati, inoltre, sequestrati dispositivi medici e farmaci per un valore di 3,5 milioni di euro, sono stati accertati 32 illeciti penali e sono state contestate ulteriori 156 sanzioni amministrative.
- Perché sono stati sequestrati 14 centri di medicina estetica
- I casi più gravi
- Il messaggio dei Carabinieri del Nas
Perché sono stati sequestrati 14 centri di medicina estetica
Quattordici centri di medicina estetica sono stati sequestrati dai Carabinieri del Nas nell’ambito di una campagna di controlli condotta d’intesa col ministero della Sanità dopo la morte di Ana Sergia Alcivar Chenche in seguito a un malore accusato durante un intervento di liposuzione in un ambulatorio a Roma.
I controlli del Nas, avviati dall’inizio del 2025 e intensificati nel corso del mese di maggio, sono stati mirati a verificare l’idoneità tecnica dell’attrezzatura impiegata, la presenza dei requisiti igienico-strutturali e organizzativi, il possesso delle autorizzazioni e di qualifiche professionali.
ANSA
L’esterno dell’appartamento a Roma trasformato in ambulatorio in cui una donna ha accusato un malore durante un intervento di liposuzione.
Nel dettaglio, sono stati eseguiti 1.160 controlli, tra centri estetici e studi medici estetici e sono emerse 132 situazioni non conformi con conseguente deferimento all’Autorità Giudiziaria di 104 titolari o operatori.
I centri sono stati sequestrati perché carenti di requisiti. I Carabinieri del Nas hanno anche provveduto al sequestro di dispositivi medici e farmaci per un valore pari a 3,5 milioni di euro.
Sono stati accertati 32 illeciti penali, riconducibili a esercizio abusivo della professione sanitaria, attivazione abusiva di ambulatori di medicina estetica, irregolarità nella gestione e detenzione dei farmaci risultati scaduti, ricettazione di farmaci a uso ospedaliero e falsificazione di attestati professionali.
Sono state contestate ulteriori 156 sanzioni amministrative per inadempienze autorizzative e procedurali connesse con la mancata applicazione di Leggi Regionali e della normativa inerente all’attività di estetista.
Inoltre, sono state elevate sanzioni pecuniarie per 130mila euro.
I casi più gravi
Tra i casi più gravi, in base a quanto emerso dall’attività di controllo svolta dal Gruppo Nas Milano (Nord Italia), c’è quello di una struttura in cui era stato allestito un ambulatorio polispecialistico e un’attività estetica senza autorizzazioni. Il legale rappresentante è stato deferito e l’Autorità sanitaria comunale ha emesso un’ordinanza di immediata sospensione delle attività non autorizzate.
Nel corso di una verifica condotta dal Gruppo Nas di Roma (Centro Italia) è stata deferita in stato di libertà una persona che, senza l’abilitazione per l’esercizio delle professioni sanitarie, avrebbe eseguito illegalmente diversi interventi estetici, presentando certificazione estera riguardante la formazione e autorizzazione a eseguire in Italia iniezioni di acido ialuronico alle labbra. È stato sequestrato materiale sanitario e cosmetico e schede di valutazione medico-estetica relative a diversi pazienti.
In un intervento di verifica del Gruppo Nas Napoli (Sud Italia), in una farmacia sono state sottoposte a sequestro amministrativo le zone adibite a centro estetico e le apparecchiature/attrezzature usate per “estetica avanzata”, poiché è stato accertato l’inizio abusivo dell’attività di estetista all’interno della farmacia.
Le attività di controllo sono state estese anche a Internet con l’obiettivo di verificare l’offerta in vendita e/o la pubblicità illegale di medicinali e dispositivi medici usati abusivamente nell’ambito della medicina estetica, giungendo nei casi più gravi anche all’oscuramento di alcuni siti web.
Il messaggio dei Carabinieri del Nas
Nella nota diffusa dal Nas si sottolineano le “gravi conseguenze” che possono derivare da “prestazioni eseguite in assenza di adeguata preparazione medico-professionale, con apparecchiatura non idonea e in locali carenti dei minimi requisiti sanitari e strutturali”, come testimoniano i “recenti e drammatici episodi di cronaca legati a interventi di chirurgia estetica effettuati da personale non qualificato”.
