Due processi per lo studente fiorentino che fece il saluto nazista a Auschwitz: l'epilogo della vicenda
Auschwitz, saluto nazista: lo studente italiano autore dello sconsiderato gesto ha rischiato 3 anni di carcere
A 14 anni, mentre era in visita ad Auschwitz con la scuola, fece il saluto nazista. Un fatto che fu subito notato dalla vigilanza del campo di concentramento. L’episodio, che secondo l’autore voleva essere una bravata e nulla più, ha avuto anche implicazioni giuridiche. Lo studente fiorentino protagonista del gesto ha infatti dovuto affrontare due processi, uno in Italia e uno in Polonia. Alla fine, nei suoi confronti, è stata adottata una “misura educativa sotto forma di avvertimento”.
- Auschwitz, saluto nazista: studente italiano ha rischiato 3 anni di carcere
- L'indagine della Procura dei Minorenni di Firenze
- L'epilogo della vicenda: niente carcere, solo una ammonizione
Auschwitz, saluto nazista: studente italiano ha rischiato 3 anni di carcere
I fatti risalgono all’ottobre 2022. Il giovane era in visita al lager nazista con la sua classe. Giunto in mezzo ai binari del campo di concentramento tese in alto il braccio destro.
L’episodio, una volta divenuto di dominio pubblico, innescò un’ondata di indignazione sia in Polonia, sia nel resto d’Europa, sia in Italia. Per l’allora 14enne venne aperta un’indagine dal tribunale locale di Oświęcim. Il ragazzo ha rischiato tre anni di carcere.
Fonte foto: ANSA
In Polonia, per chiunque tenti di fare pubblicamente propaganda del nazismo, di altri sistemi totalitari o di teorie che si basano sull’odio dell’etnia o della razza, sono previste pene severissime. Per un saluto nazista, il codice penale polacco prevede fino a tre anni di reclusione.
Per il ragazzo fiorentino, l’età è stata un’attenuante e non è stato condannato al carcere.
L’indagine della Procura dei Minorenni di Firenze
A quasi un anno di distanza dai fatti, su richiesta della procura polacca, venne disposta un’attività d’inchiesta parallela anche per la Procura dei Minorenni di Firenze. A questa è stato dato il compito di indagare circa il contesto in cui viveva il ragazzo, tra scuola e famiglia.
Si arriva a fine aprile 2025: il giudice delegato del Tribunale per i Minorenni di Firenze ha dichiarato il “non doversi procedere” con un decreto, stante la decisione dalla Polonia.
L’epilogo della vicenda: niente carcere, solo una ammonizione
L’autorità giudiziaria polacca aveva già provveduto ad adottare per il giovane una “misura educativa sotto forma di avvertimento”, vale a dire una sorta di ammonizione con l’intento di fare comprendere al ragazzo il grave errore commesso. Si è però deciso di non spedirlo in carcere.
Il caso, con la decisione del Tribunale per i Minorenni di Firenze, è ora definitivamente chiuso.
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