Emanuele De Maria potrebbe aver ucciso Chamila Wijesuriya, in tasca una ciocca di capelli e la foto di lei
Chamila Wijesuriya potrebbe essere stata uccisa da Emanuele De Maria, con cui era nell'ultimo avvistamento in vita immortalato dalle telecamere
Emanuele De Maria potrebbe aver ucciso Chamila Wijesuriya prima di suicidarsi gettandosi nel vuoto dal Duomo di Milano. Nel momento in cui è stato recuperato il corpo senza vita dell’uomo, in tasca sono stati ritrovati una foto della donna e una bustina con una ciocca di capelli. Nel suo ultimo avvistamento in vita, immortalato dalle telecamere, Chamila era proprio in compagnia di Emanuele De Maria, detenuto già condannato per aver ucciso a coltellate nel 2016 la 23enne Racheb Oumaima e in permesso di lavoro.
- L'ultimo avvistamento di Chamila Wijesuriya
- Le telefonate di De Maria dopo l'incontro con Chamila
- L'aggressione di Emanuele De Maria al collega
- Il suicidio di Emanuele De Maria in Duomo a Milano
L’ultimo avvistamento di Chamila Wijesuriya
A fornire la ricostruzione dell’ultimo avvistamento in vita di Chamila Wijesuriya, collega del detenuto in permesso di lavoro Emanuele Di Maria, è il Corriere della Sera. Alle ore 15,13 di venerdì 9 maggio, la donna è stata ripresa fuori dalla casa a Cinisello Balsamo dove viveva assieme al marito e al figlio. A immortalarla, mentre camminava con Emanuele De Maria sotto la pioggia sul vialetto che porta al Parco Nord, è stata la telecamera in via Massimo Gorki.
Il contapassi sul telefono di Chamila Wijesuriya non ha indicato segni di movimento dopo le ore 15,30. Pochi minuti dopo le 17, però, le telecamere di sorveglianza della metropolitana hanno ripreso De Maria, da solo, mentre scendeva le scale della fermata Bignami con la borsetta della donna a tracolla.
Fonte foto: ANSA
Poliziotti sotto al Duomo di Milano, dove si è tolto la vita Emanuele De Maria.
Le telefonate di De Maria dopo l’incontro con Chamila
Prima di salire su un vagone della metropolitana, Emanuele De Maria ha telefonato alla madre Annamaria per chiederle “perdono” per aver fatto una “cazz…a“. Un’altra telefonata l’ha fatta a sua cognata, moglie del fratello. Entrambe le chiamate sono state effettuate con il telefono di Chamila Wijesuriya.
De Maria ha poi abbandonato il cellulare in un cestino. Qui sarà ritrovato alcune ore dopo da un addetto Atm, mentre il dispositivo squillava senza sosta per le telefonate del marito della donna, allarmato dal fatto che né Chamila né De Maria si erano presentati sul posto di lavoro quel giorno.
L’aggressione di Emanuele De Maria al collega
Dopo aver girovagato per la città, De Maria è riapparso alle ore 6,15 di sabato 10 maggio in via Napo Torriani, fuori dall’hotel Berna, dove ha aggredito il collega Hani Fouad Abdelghaffar Nasra.
La vittima dell’aggressione, stando alla ricostruzione del Corriere della Sera, sarebbe “colpevole” di aver detto a Chamila Wijesuriya di interrompere la presunta relazione con il detenuto in permesso di lavoro (era stato condannato in via definitiva per aver ucciso a coltellate nel 2016 la 23enne Racheb Oumaima).
Il suicidio di Emanuele De Maria in Duomo a Milano
Alle ore 13,42 di domenica 11 maggio, Emanuele De Maria si è gettato nel vuoto dalla terrazza del Duomo di Milano.
Nella sua tasca non sono stati ritrovati documenti (è stato identificato grazie ai tatuaggi), ma erano presenti la foto della vittima strappata dalla carta d’identità e una bustina con una ciocca di capelli, presumibilmente di Chamila.
