Enrico Mentana contro la ministra Eugenia Roccella dopo la frase su Auschwitz, il riferimento a Liliana Segre

Enrico Mentana difende Liliana Segre che nelle scorse ore si è scagliata contro la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella

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Enrico Mentana si schiera dalla parte di Liliana Segre e contro la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella. Quest’ultima, nelle scorse ore, ha parlato delle “gite scolastiche ad Auschwitz“, facendo un discorso sull’antifascismo e sull’antisemitismo. Segre ha criticato duramente le esternazioni della titolare del dicastero. Il direttore del Tg La7, tramite un post social, ha sostenuto, con implicito ma evidente riferimento a Roccella, che alcune persone quando parlano di determinati temi “perdono lucidità”.

Enrico Mentana difende Liliana Segre e attacca Eugenia Roccella

“Questo è il momento in cui Liliana Segre entrò per la prima volta nell’aula di Palazzo Madama, ancora vuota, dopo essere stata nominata senatrice a vita dal Capo dello Stato”, ha esordito Mentana sui social, a corredo di un’immagine di Segre.

“Non finirò mai di ringraziare il presidente Mattarella per quella scelta – ha aggiunto ‘Il Direttore’ – che dopo sette anni si conferma ogni giorno lungimirante e preziosa, per quanto scomoda Liliana continua a essere per cattivi maestri di destra e di sinistra, capaci di citare a capocchia ‘pietre d’inciampo logiche’ e ‘gite a Auschwitz’. Persone che quando parlano di questi temi perdono, inesorabilmente, lucidità“, ha concluso Mentana.

Primo piano di Enrico MentanaANSA

Cos’ha detto la ministra Eugenia Roccella

Roccella, intervenuta nelle scorse ore al convegno “La storia stravolta e il futuro da costruire”, ha sostenuto che “l’antisemitismo ha trovato nell’ultima fase del conflitto israelo-palestinese una giustificazione per riemergere ed essere rilegittimato”.

Poi il passaggio che ha innescato una miriade di polemiche, quello relativo ai viaggi di istruzione che gli studenti italiani fanno ad Auschwitz. Roccella si è domandata “a cosa sono serviti?”. Si è data la seguente spiegazione: “Secondo me a dirci che l’antisemitismo era qualcosa che riguardava il fascismo. Le gite ad Auschwitz secondo me sono state un modo per ripetere che l’antisemitismo era una questione fascista e basta”.

Controverso anche il discorso della ministra su antifascismo e antisemitismo. “Il problema era essere antifascista, non essere antisemita. Il problema oggi è fare i conti con il nostro antisemitismo”.

Liliana Segre: “Memoria della verità fa male a chi ha scheletri negli armadi”

Liliana Segre ha avuto una dura reazione in merito a quanto esternato da Roccella, affermando di stentare a credere che “una ministra della Repubblica, dopo avere definito ‘gite’ i viaggi di istruzione ad Auschwitz, possa avere detto che sono stati incoraggiati per incentivare l’antifascismo”.

La senatrice a vita ha quindi ricordato che durante la seconda guerra mondiale, in tutta l’Europa occupata dalle potenze dell’Asse, “i nazisti, con la collaborazione zelante dei fascisti locali – compresi quelli italiani della RSI – realizzarono una colossale industria della morte per cancellare dalla faccia della terra ebrei, rom e sinti e altre minoranze”.

“La formazione dei nostri figli e nipoti – ha concluso Liliana Segre – deve partire dalla conoscenza della storia. La memoria della verità fa male solo a chi ha scheletri negli armadi”.

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