Enzo Iacchetti contro Matteo Salvini al podcast Tintoria: "Ma come si fa a votarlo? Leggi un libro"

Nel podcast Tintoria Enzo Iacchetti ha attaccato Matteo Salvini: “Ma come si fa a votarlo? Leggi un libro”, e ha criticato le sue posizioni su Israele

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Nella puntata del podcast Tintoria registrata il 23 luglio e pubblicata il 14 ottobre, Enzo Iacchetti ha attaccato Matteo Salvini per il premio Italia-Israele 2025 e per le sue dichiarazioni sul conflitto in Medio Oriente. Il comico ha criticato la politica del leader leghista e paragonato Netanyahu a Hitler, contestando la narrazione dominante nei media italiani.

Enzo Iacchetti critica Matteo Salvini a Tintoria

Nel corso di una puntata del podcast Tintoria, registrata il 23 luglio e pubblicata il 14 ottobre, Enzo Iacchetti ha rivolto dure critiche al vicepremier Matteo Salvini.

Il comico e conduttore di Striscia la Notizia ha commentato il premio Italia-Israele 2025 assegnato al leader della Lega, ironizzando sul suo discorso di ringraziamento e accusandolo di superficialità.

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Il comico e conduttore Enzo Iacchetti che, ospite di Tintoria, ha attaccato il ministro Matteo Salvini

“Ma come si fa a votarlo? Leggi un libro”, ha detto Iacchetti, contestando il linguaggio usato da Salvini e la sua interpretazione del conflitto in Medio Oriente. Nel corso dell’intervista, il comico ha paragonato le frasi del ministro a una “supercazzola”, prendendo di mira il tono retorico e la mancanza, a suo giudizio, di una reale conoscenza dei temi affrontati.

Il riferimento al passato di Salvini

Durante la conversazione con Stefano Rapone e Daniele Tinti, Iacchetti ha ricordato anche il passato giovanile di Salvini, con un riferimento alla storia del leader leghista negli anni Novanta.

Anni nei quali, secondo alcune cronache dell’epoca, il leader del Carroccio aveva avuto contatti con ambienti del Leoncavallo e si era candidato nel “Parlamento della Padania” nella lista dei “Comunisti Padani”.

Il comico ha usato questo spunto per riflettere sui cambiamenti politici e sull’evoluzione di chi, oggi, riveste ruoli di governo. “Non capisco perché ci si debba vergognare del passato – ha commentato – Tutti abbiamo fatto errori, ma bisogna ammetterli”

L’affondo di Iacchetti su Netanyahu

Nella parte conclusiva della puntata, Iacchetti ha ampliato il discorso al conflitto israelo-palestinese, criticando l’atteggiamento dei media e della politica italiana. Ha condannato i bombardamenti di Gaza e paragonato Benjamin Netanyahu a Hitler, definendo “ipocrita” il modo in cui in Italia si affronta la questione.

“Non deve esserci un contraddittorio su una situazione così grave”, ha detto, criticando chi nega la portata dei massacri e accusando alcuni esponenti politici italiani – fra cui lo stesso vicepremier – di giustificare azioni che, secondo lui, equivalgono a crimini di guerra.

Parole che si inseriscono in un percorso già noto: Iacchetti, anche in recenti apparizioni televisive, ha espresso posizioni dure su Israele e sulla gestione del conflitto, sostenendo che “in questa guerra non esiste un contraddittorio, ma un solo esercito che massacra civili”.

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