Riforma esame di Maturità 2026, cosa cambia nell'orale e perché gli studenti non potranno più fare scena muta
Con l'approvazione del decreto legge, arriva la riforma dell'esame di Maturità 2026: come cambia dopo la scelta del ministro Giuseppe Valditara
È ufficiale: l’Esame di Maturità 2026 cambia rispetto al passato, come aveva annunciato da tempo il ministro Giuseppe Valditara. La riforma è nata dopo i casi di studenti che avevano scelto di fare scena muta all’orale, consapevoli di essere già promossi grazie al voto dello scritto e ai crediti maturati negli anni precedenti.
- Come cambia l'Esame di Maturità 2026 con la riforma
- Le prove orali
- Il numero di commissari e il cambio di indirizzo
Come cambia l’Esame di Maturità 2026 con la riforma
Con l’approvazione del decreto diventato legge, chi si rifiuta di sostenere l’esame orale della Maturità 2026 non potrà essere promosso.
È questa la novità più rilevante, nata a seguito della scelta di alcuni studenti che quest’estate si sono rifiutati di sostenere l’orale.
ANSA
“Si tratta di una svolta importante perché con questa riforma ridiamo senso alla Maturità”, ha dichiarato il ministro Giuseppe Valditara.
Per il titolare del dicastero dell’istruzione è stato restituito valore a un passaggio decisivo del percorso formativo delle studentesse e degli studenti.
Vengono così riaffermati “i principi del merito, dell’impegno e della responsabilità individuale”.
Le prove orali
Tra le novità anche il numero e i tempi di comunicazione delle materie dell’esame orale.
Saranno quattro discipline, comunicate a fine gennaio insieme alle materie della seconda prova scritta.
Il numero di commissari e il cambio di indirizzo
Nel decreto diventato legge che riforma l’Esame di Maturità per il 2026 è prevista anche una riduzione dei commissari.
Dal prossimo anno saranno cinque e non più sette come avvenuto finora.
Cambia la modalità con cui uno studente più cambiare indirizzo nel primo biennio della secondaria.
Il passaggio può avvenire entro il 31 gennaio senza un esame di integrazione, ma le scuole di arrivo sono obbligate a prevedere delle misure di sostegno in grado di aiutare i nuovi iscritti.
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