Esplosione a Castel D'Azzano vicino Verona, 3 carabinieri morti e diversi agenti feriti durante perquisizione
Tre carabinieri morti e diversi agenti feriti nell'esplosione di un casolare a Castel D'Azzano, in provincia di Verona, durante una perquisizione
Tre carabinieri morti e circa dieci tra agenti di polizia e altri militari dell’Arma feriti a causa di un’esplosione in un casolare a Castel D’Azzano, in provincia di Verona. Le forze dell’ordine erano impegnate nella perquisizione di un edificio oggetto di sgombero, in cui erano presenti tre persone. La struttura di due piani è crollata completamente in seguito alla deflagrazione, che sarebbe stata innescata da una donna, anche lei ferita. Immediato l’intervento dei vigili del Fuoco, già presenti sul posto.
- L'esplosione a Castel D'Azzano
- La perquisizione del casolare in provincia di Verona
- Chi erano carabinieri morti
L’esplosione a Castel D’Azzano
Il disastro si è verificato nelle prime ore di martedì 14 ottobre, mentre era in corso la perquisizione del casolare.
Per le tre vittime non c’è stato nulla da fare: i 15 feriti, tra carabinieri e agenti di polizia, non sono in pericolo di vita.
ANSA
Soccorritori al lavoro dopo l’esplosione del casolare a Castel D’Azzano
“Bilancio drammatico, ipotesi gas all’origine” dell’esplosione, ha commentato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Secondo quanto ricostruito finora, infatti, le forze dell’ordine sono state investite dall’esplosione all’apertura della porta d’ingresso dell’edificio, che sarebbe stato saturo di gas.
Diverse squadre di vigili del Fuoco sono state impegnate per spegnere le fiamme che hanno immediatamente avvolto la struttura crollata.
La perquisizione del casolare in provincia di Verona
Da quanto riportato da La Presse, due fratelli, Dino e Maria Luisa Ramponi, di 60 anni, sono stati fermati.
Qualche ora dopo è stato bloccato anche il terzo, il 65enne Franco Ramponi, allontanatosi dopo l’esplosione. Ai microfoni di Rainews24, il vicesindaco di Castel D’Azzano, Antonello Panuccio, ha spiegato che il casolare era occupato da tre fratelli:
“L’operazione era pianificata perché le forze speciali arrivavano da fuori provincia e quindi era già programmato anche con le ambulanze, perché si sapeva che potevano esserci dei feriti, ma mai si immaginava che avessero progettato un’esplosione del genere che è stata sentita nel raggio di 5 chilometri”.
Da tempo c’erano stati diversi tentativi di convincere gli occupanti a lasciare l’edificio.
A ottobre 2024 avrebbero già minacciato di fare saltare in aria il casolare.
Proprio per i rischi dell’operazione, sul posto erano intervenuti carabinieri dei Reparti speciali e agenti dell’Uopi, specializzati in azione antiterrorismo, oltre ai vigili del fuoco e alcune ambulanze a supporto delle forze dell’ordine.
Nella casa colonica sono trovati i resti di alcune molotov e almeno cinque bombole di gas, piazzate in diverse stanze.
Secondo quanto ricostruito finora, dei tre fratelli barricati nel casolare, sarebbe stata la sorella a innescare l’esplosione, mentre gli altri due si trovavano in una sorta di cantina.
Chi erano carabinieri morti
Stando a quanto riferito da LaPresse, le tre vittime dell’esplosione sarebbero il Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, 56 anni, Comandante della Sos del 4° battaglione Veneto, il Carabiniere Scelto Davide Bernardello, 36 anni, e il Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, 56 anni, tutti e tre in servizio a Padova e Mestre.
Arrivato sul posto, il procuratore capo di Verona, Raffaele Tito, ha parlato di tragedia incredibile al Corriere della Sera: “Dovevamo eseguire un decreto di perquisizione si cercavano anche delle bottiglie molotov. Carabinieri e Polizia hanno cercato di agire in massima sicurezza e con tutte le attrezzature necessarie. Ma l’esito è stato inaspettato e molto doloroso”.
L’accaduto riporta alla memoria l’esplosione della cascina di Quargnento, in provincia di Alessandria, nel 2019, in cui rimasero uccisi tre vigili del fuoco Antonio Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo
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