Espulso dopo aver terrorizzato la ex davanti ai figli: a Padova 214 stranieri rimpatriati, ecco perché

Espulsi 214 stranieri a Padova nel primo semestre 2025 per reati e pericolosità sociale. Operazioni coordinate dalla Questura e Ufficio Immigrazione.

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È di numerosi provvedimenti di espulsione e accompagnamenti in frontiera il bilancio delle recenti attività della Questura di Padova, dove cittadini stranieri irregolari sono stati allontanati dal territorio nazionale per motivi di pericolosità sociale e a seguito di condanne per reati vari. Gli interventi sono stati condotti nel corso del primo semestre 2025 e hanno coinvolto diverse articolazioni della Polizia di Stato, con l’obiettivo di contrastare fenomeni di spaccio di stupefacenti, reati contro la persona, reati predatori e violenze. Secondo quanto si legge sul sito della Polizia di Stato, sono stati adottati 214 provvedimenti di espulsione nei confronti di cittadini stranieri, molti dei quali con precedenti penali o irregolari sul territorio.

Il bilancio delle espulsioni: numeri e nazionalità coinvolte

Come indicato dal portale ufficiale della Polizia di Stato, nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2025, la Questura di Padova ha emesso 214 provvedimenti di espulsione, istruiti dall’Ufficio Immigrazione. Di questi, 127 cittadini stranieri sono stati trattenuti presso Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR) sparsi sul territorio nazionale, 26 persone sono state rimpatriate nei rispettivi Paesi di origine e 61 individui hanno ricevuto l’ordine di lasciare l’Italia.

Le espulsioni hanno riguardato principalmente cittadini di diverse nazionalità: 83 tunisini, 19 nigeriani, 33 marocchini, 28 cinesi, 11 algerini, 10 moldavi, 5 senegalesi e altri di varie provenienze. Questi dati evidenziano l’ampiezza e la complessità del fenomeno migratorio e delle problematiche legate alla sicurezza urbana.

Espulsione per atti persecutori: il caso del cittadino nigeriano

Tra gli episodi più rilevanti del mese di giugno, spicca quello di un cittadino nigeriano di 33 anni, destinatario di un decreto di rigetto della richiesta di permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato. Gli accertamenti amministrativi hanno fatto emergere una condanna a un anno e 20 giorni inflitta dalla Corte d’Appello di Venezia per il reato di atti persecutori (art. 612 bis c.p.), commessi nei confronti della ex compagna dal 2020, anche in presenza dei tre figli minori della donna. Le condotte hanno causato nella vittima un grave stato di ansia e timore, costringendola a modificare radicalmente le proprie abitudini di vita.

Il cittadino nigeriano risultava inoltre destinatario di una condanna del Tribunale di Padova per rissa e aveva precedenti per lesioni personali a seguito di un’aggressione avvenuta all’interno della casa circondariale di Padova, oltre che per spaccio di sostanze stupefacenti. Alla luce di tali elementi, è stato emesso un provvedimento di espulsione per pericolosità sociale con accompagnamento immediato in frontiera. Dopo la convalida del Giudice di Pace, il personale dell’Ufficio Immigrazione ha scortato l’uomo all’aeroporto di Milano Malpensa per il rimpatrio definitivo verso Lagos e la consegna alle autorità nigeriane.

Favoriva l’immigrazione clandestina: espulso cittadino georgiano

Un altro caso significativo ha riguardato un cittadino georgiano di 56 anni, espulso per pericolosità sociale dopo aver scontato oltre un anno di detenzione per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’uomo era stato arrestato a Trieste nel maggio 2024 per aver introdotto illegalmente in Italia quattro cittadini extracomunitari, privi di documenti validi per l’ingresso e il soggiorno.

Al termine della pena, il cittadino georgiano è stato destinatario di un decreto di espulsione con accompagnamento immediato in frontiera. Dopo la convalida del Giudice di Pace, il personale dell’Ufficio Immigrazione ha accompagnato l’uomo all’aeroporto di Bergamo per il rimpatrio verso Tiblisi e la consegna alle autorità georgiane.

Controlli sui treni: espulso giovane senegalese con precedenti

Nel pomeriggio del 4 giugno, una pattuglia della Sezione Polfer è intervenuta su un treno regionale per identificare un cittadino straniero che si era rifiutato di fornire le proprie generalità al personale di Trenitalia. Dopo essere stato fatto scendere dal convoglio e accompagnato negli uffici della Polfer, è emerso che il giovane, di origine senegalese e di 24 anni, aveva numerosi precedenti penali e di polizia per reati contro la persona e contro il patrimonio.

In particolare, era stato condannato a 1 anno e 9 mesi per condotte violente nei confronti del nonno, che aveva subito offese e aggressioni sia fisiche che verbali dal 2021. Il giovane era stato anche destinatario di un provvedimento di divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico. Risultando irregolare sul territorio nazionale, è stato emesso nei suoi confronti un decreto di espulsione del Prefetto e di trattenimento del Questore di Padova, con accompagnamento coattivo al CPR di Gradisca d’Isonzo.

Furti nei supermercati: denunciato e espulso cittadino marocchino

Nella notte del 30 giugno, personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico ha fermato in via Tommaseo un cittadino straniero, riconosciuto come responsabile di furti avvenuti all’interno di un supermercato in via Avanzo la sera precedente e nella notte del 29 giugno. Durante la perquisizione, il 35enne marocchino è stato trovato in possesso di oggetti atti allo scasso (martello, seghetto e tenaglia) nascosti in uno zaino, senza fornire spiegazioni plausibili. È stato quindi denunciato ai sensi dell’art. 707 c.p.

Dagli accertamenti è emerso che l’uomo aveva già numerosi precedenti per reati contro il patrimonio, in particolare furti in supermercati. L’Ufficio Immigrazione ha valutato la sua posizione, riscontrando l’irregolarità sul territorio nazionale e disponendo un decreto di espulsione del Prefetto e di trattenimento del Questore di Padova, con accompagnamento coattivo al CPR di Bari.

Espulsione dopo la detenzione: il caso del cittadino tunisino

Il 3 luglio, l’Ufficio Immigrazione ha verificato la posizione di un cittadino tunisino di 38 anni, appena uscito dalla Casa Circondariale di Padova. L’uomo era già stato destinatario di un provvedimento di espulsione nel 2020 e arrestato nel 2021 ad Agrigento per reingresso illegale in Italia, venendo condannato a 1 anno di reclusione. Ulteriori accertamenti hanno rivelato numerose condanne per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, per le quali aveva scontato 4 anni e 8 mesi di carcere.

Considerata la pericolosità sociale e l’irregolarità della sua posizione, è stato emesso un nuovo decreto di espulsione del Prefetto e di trattenimento del Questore di Padova, con accompagnamento coattivo al CPR di Gradisca di Isonzo.

Un’azione coordinata per la sicurezza del territorio

L’attività della Questura di Padova si inserisce in un più ampio dispositivo di prevenzione, vigilanza e controllo del territorio, che vede coinvolte le pattuglie dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, la Squadra Volanti, il Commissariato Stanga, i Poliziotti di Quartiere, la Squadra Mobile e la Divisione Anticrimine. L’obiettivo è quello di contrastare efficacemente i fenomeni di spaccio, reati contro la persona, reati predatori e violenze, rintracciando e allontanando dal territorio nazionale i soggetti che rappresentano un pericolo per la sicurezza pubblica.

La collaborazione tra le diverse articolazioni della Polizia di Stato e l’Ufficio Immigrazione ha permesso di adottare tempestivamente i provvedimenti necessari, garantendo l’esecuzione delle espulsioni e il rimpatrio dei soggetti irregolari o pericolosi. L’azione sinergica delle forze dell’ordine si è rivelata fondamentale per la tutela della sicurezza dei cittadini e per il rispetto della legalità.

Conclusioni: un bilancio che testimonia l’impegno delle istituzioni

I dati diffusi dalla Questura di Padova testimoniano l’intenso lavoro svolto dalle forze dell’ordine nel contrasto all’illegalità e nella gestione dei flussi migratori. Le 214 espulsioni adottate nel primo semestre 2025 rappresentano un risultato significativo, frutto di un’attenta attività di controllo e di una costante collaborazione tra le diverse articolazioni della Polizia di Stato.

L’impegno delle istituzioni nella prevenzione e repressione dei reati e nella tutela della sicurezza pubblica si conferma centrale per garantire la convivenza civile e il rispetto delle regole. Le operazioni di Padova costituiscono un esempio concreto di come la sinergia tra le forze dell’ordine e l’Ufficio Immigrazione possa produrre risultati tangibili nella lotta all’illegalità e nella salvaguardia della sicurezza collettiva.

Polizia repertorio IPA

Il presente articolo è stato redatto con l’ausilio di sistemi di intelligenza artificiale e con una successiva verifica e valutazione umana.