Ex capo dello Shin Bet di Israele scettico sul piano di pace e Hamas: "Nessuno sta negoziando coi palestinesi"
L’ex capo dello Shin Bet Ami Ayalon critica il piano di pace: “Uccisi i leader di Hamas, ma l’ideologia resta. Israele non tratta coi palestinesi”
L’ex capo dello Shin Bet, Ami Ayalon, ha espresso forti dubbi sull’efficacia del recente piano di pace tra Israele e Hamas, sostenendo che l’accordo in corso “non potrà funzionare”. Intervenuto a Piazza Pulita il 9 ottobre, Ayalon ha accusato il governo israeliano di “evitare il vero confronto politico con i palestinesi”, limitandosi a negoziare con gli attori internazionali.
- Ex capo dello Shin Bet scettico sul piano di pace e Hamas
- La critica al governo Netanyahu
- Il dialogo politico assente
Ex capo dello Shin Bet scettico sul piano di pace e Hamas
“Quando affrontiamo un’organizzazione politica come Hamas dobbiamo capire il fenomeno”, ha spiegato l’ex capo dei servizi segreti interni israeliani.
“Abbiamo ucciso tutti i leader politici di Hamas, due generazioni, abbiamo eliminato i loro generali, due o tre generazioni, e migliaia di loro terroristi e attivisti. Ma se non sconfiggiamo la loro ideologia, continuerà a fiorire”.
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Benjamin Netanyahu e Donald Trump
Secondo Ayalon, la sola strategia militare non è sufficiente.
“L’unico modo per sconfiggerla è offrire un orizzonte politico. L’accordo di pace a cui si è arrivati in questi giorni può dare questo orizzonte? Assolutamente no. Perché stiamo negoziando con tutti e non con i palestinesi, e quindi non funzionerà”, ha affermato durante l’intervista.
La critica al governo Netanyahu
Parole che risuonano come una critica diretta al governo di Benjamin Netanyahu, accusato da Ayalon di aver volutamente frammentato la leadership palestinese tra Gaza e Cisgiordania per evitare negoziati concreti.
“Il peggior nemico di Israele in questo momento è Israele stesso – ha detto – perché il governo non vuole davvero trattare con i palestinesi”.
L’ex direttore dello Shin Bet sostiene che la guerra contro Gaza sia diventata “una guerra senza senso e senza fine”.
Il pensiero di fondo è molto chiaro: Israele ha perso la propria bussola politica e morale, mentre Hamas continua a rigenerarsi ogni volta che viene colpito.
Il dialogo politico assente
Già a fine luglio, intervistato da Cecilia Sala, aveva Ayalon ha ribadito che “la sicurezza israeliana non potrà mai essere garantita soltanto con la forza militare”.
L’ex capo dell’intelligence ha ricordato che, dopo decenni di scontri e operazioni militari, Hamas “è ancora in piedi, più radicato di prima”.
Ayalon ha quindi invitato il governo israeliano a riprendere un vero dialogo politico con i rappresentanti palestinesi moderati, capace di offrire “una prospettiva reale di pace e dignità”.
Senza questo, ha concluso, “qualsiasi piano di pace sarà solo un’illusione temporanea, destinata a fallire come tutti i precedenti”.
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