Famiglia italiana bloccata in Israele "in una stanza 2 metri per 2", il racconto dopo l'attacco all'Iran

Un uomo italiano e i suoi due figli adolescenti sono rimasti bloccati in Israele, dove erano in visita a dei parenti, a causa della guerra con l’Iran

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Una famiglia italiana originaria di Bologna si trova bloccata a Nahariya, in Israele, costretta a rifugiarsi in una stanza di sicurezza di appena due metri per due. Il padre, Giannalberto De Filippis, ha raccontato la situazione mentre attendono istruzioni per il rientro, in seguito agli attacchi incrociati tra Israele e Iran.

La famiglia italiana bloccata in Israele

Giannalberto De Filippis e i suoi figli si trovano bloccati in Israele, dopo che il primo allarme è scattato mentre la famiglia si trovava a Chorazim, vicino al lago di Galilea, in un appartamento privo di “safe room”.

Dopo una notte passata in un rifugio pubblico, si sono trasferiti a casa di parenti a Nahariya, dove ora vivono chiusi in una stanza blindata. “È suonato adesso l’allarme, stiamo entrando nella safe room. È il primo durante il giorno”, ha raccontato De Filippis al Resto del Carlino.

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Una famiglia italiana è rimasta bloccata in Israele a causa dell’inasprimento del conflitto con l’Iran

Giannalberto De Filippis al momento vive in un “rifugio di 2 metri per 2, con la porta e una finestrina blindate”. I figli, Liam e Luna, sono con lui: “Ci siamo rifugiati qui ieri, nel primo attacco diurno da quando sono iniziati i bombardamenti”.

La chiusura dello spazio aereo

Il rientro in Italia era previsto per il 24 giugno, ma è stato sospeso a causa della chiusura dello spazio aereo israeliano dopo l’escalation con Teheran. De Filippis ha riferito a Il Resto del Carlino: “Mentre altri Paesi si stanno già attivando per rimpatriare i connazionali, dall’ambasciata non ci hanno fatto sapere nulla”.

“Hanno detto di attenerci alle direttive di sicurezza – ha aggiunto l’uomo – Ma noi siamo pronti in qualsiasi momento a tornare a casa, basta che ci facciano sapere qualcosa”.

A rendere la situazione più pericolosa è anche il rischio indiretto legato all’intercettazione dei missili da parte dell’Iron Dome. “Molti dei feriti sono causati anche dai pezzi di missili abbattuti, che precipitano”, ha spiegato.

Gli attacchi tra Israele e Iran

L’escalation tra Tel Aviv e Teheran è stata innescata quando l’esercito israeliano ha condotto un attacco a sorpresa sull’Iran, che in risposta ha lanciato più di 150 missili balistici e droni verso l’area di Haifa, Tiberiade e Tel Aviv, molti dei quali sono stati intercettati dal sistema Iron Dome.

Le fonti israeliane indicano oltre 24 morti tra i civili e decine di feriti a causa dei detriti dei missili. In Iran, le autorità parlano di almeno 78 morti e 329 feriti a Teheran.

L’attacco israeliano è stato giustificato da Netanyahu come misura preventiva per neutralizzare le capacità nucleari iraniane, mentre l’Iran ha definito l’operazione una “dichiarazione di guerra” e ha giurato una risposta massiccia e duratura.

israele-iran-de-filippis ANSA / Facebook Giannalberto de Filippis