Federico Zampaglione parla dei cantanti indebitati per i concerti flop, il caso dei finti sold out nei tour

Cosa c'è dietro i continui sold out dei cantanti? Federico Zampaglione analizza il fenomeno sui social dopo il caso Elodie

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Da anni gli artisti giocano la gara dei concerti sold out. Facciamoci caso: molto spesso notiamo cantanti molto giovani annunciare i loro tour negli stadi e/o nei palazzetti. Pochi giorni dopo i loro concerti sono sold out. Dietro questo meccanismo, che certamente non può non destare sospetti, ci sarebbero le mosse strategiche dei manager dello spettacolo, e questi escamotage sarebbero interamente a carico degli artisti. Lo ha raccontato il cantautore e regista Federico Zampaglione in una nota pubblicata su Facebook dopo un’inchiesta di Selvaggia Lucarelli.

La nota di Federico Zampaglione

Martedì 17 giugno Federico Zampaglione, voce dei Tiromancino, sui suoi canali social ha pubblicato una finta sceneggiatura in cui immagina il dialogo tra un artista e il suo manager.

Il tema centrale sono i finti sold out dei concerti. Zampaglione ricorda che il fenomeno esisterebbe da “circa 30 anni” ma avrebbe avuto “un’impennata spaventosa in tempi recenti” specialmente se parliamo di “artisti ancora giovani ed inesperti”.

Nel post di Zampaglione il manager dice all’artista che, dato il “successo virale” del singolo lanciato sarebbe il caso di “fare il grande salto” con un tour “nei palazzetti, anzi negli stadi” che dovrà essere sold out. Quindi il manager lancia l’iniziativa, ma il casellario su TicketOne resta verde, nessuna vendita. Ecco la soluzione: il manager propone di riempire la location con “biglietti gratuiti, a un euro, 10 euro” e di invitare “tutti i dipendenti di banche, assicurazioni, aziende a noi vicine” oltre a mettere in palio il ticket con la spesa del supermercato e partecipare ai contest con gli influencer.

Quindi il trappolone. Il manager dice all’artista: “Buona parte dei costi per riempire lo stadio, ad ora vuoto, te li accolli tu“, e il giovane cantante si trova costretto ad accettare per non macchiare la sua immagine perfetta mostrata sui social, per non perdere la reputazione in fase di decollo. Così sarà per anni, fa notare Zampaglione, che conclude: “Triste morale della favola? Solletica l’ego di qualcuno (meglio se ingenuo o megalomane) e poi… mangiaci sopra a vita”.

I concerti “sold out” di Elodie

L’11 giugno Repubblica, in un articolo, ha parlato dei biglietti in vendita a 10 euro per il concerto che Elodie ha tenuto allo stadio Maradona di Napoli il 12 giugno. Nel pezzo si faceva notare, appunto, che sui social erano comparsi profili sospetti che sponsorizzavano la vendita a prezzo ridotto dei ticket necessari all’evento. 10 euro anziché 60, e solo per un breve periodo di tempo.

Tale possibilità ha portato molti fan a cercare la possibilità di un acquisto così vantaggioso attraverso gruppi Facebook e altri annunci sui social. I link ottenuti – scrive Repubblica – avrebbero indirizzato la ricerca su portali dedicati a sponsor, partner e altre pagine web legate allo staff. Il sospetto è che in realtà lo staff dell’artista cercasse di evitare spazi vuoti allo stadio, un rischio che avrebbe compromesso l’immagine dell’artista attualmente sulla cresta dell’onda.

L’inchiesta di Selvaggia Lucarelli sui tour dei cantanti

L’argomento – di cui si dibatte da anni – è stato riportato alla luce da Selvaggia Lucarelli il 5 giugno sul suo canale Substack Vale Tutto. Lucarelli faceva notare come fosse possibile trovare sulla piattaforma TicketOne i biglietti a 10 euro per i tour degli artisti più seguiti – Luchè, Sfera Ebbasta, Elodie e tanti altri – solamente digitando “le giuste parole di ricerca” magari dopo “una spulciata rapida sui social”.

Dopo il suo articolo la stessa Lucarelli sarebbe stata contattata da “diversi professionisti che lavorano nell’ambito della discografia” ma anche del management e dell’organizzazione degli eventi. Questi le avrebbero confermato l’esistenza di strategie per boostare i sold out ai concerti, ma “il motivo è un po’ più complesso che ‘vogliamo fare sold out’”.

Ciò che emerge, brevemente, è la conferma di un’industria musicale “completamente trasformata prima dallo streaming e poi dal Covid” nella quale vincono facile i “nuovi rapporti di potere” citati anche da Zampaglione: il manager sfrutterebbe l’immagine dell’artista facendo leva sulla sua ingenuità e/o sulle sue manie di protagonismo con stratagemmi che restituiscano un profilo fatto di perfezione, grandi numeri e folle oceaniche pronte a seguirlo in ogni evento. Così, a quanto pare, non sarebbe.

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