Femminicidio a Lettomanoppello vicino Pescara, donna uccisa dall'ex marito: "Voleva sparare ai carabinieri"
Ennesimo femminicidio in Italia: a Lettomanoppello, in provincia di Pescara, un uomo di 70 anni è stato arrestato dopo aver ucciso la moglie
Tragedia a Lettomanoppello, in provincia di Pescara, dove si è consumato un femminicidio. Una donna sarebbe stata uccisa dall’ex marito a colpi di pistola. L’uomo, un 70enne, si sarebbe rifugiato in un bar di Turrivalignani e lì avrebbe esploso altri colpi senza produrre feriti. I carabinieri, a cui voleva sparare stando al racconto della barista, lo hanno arrestato.
- Femminicidio vicino Pescara
- L'uomo fuggito in un bar vicino Lettomanoppello
- Una prima ricostruzione
- La testimonianza del barista
Femminicidio vicino Pescara
I fatti risalgono al pomeriggio di giovedì 9 ottobre. Secondo le prime indiscrezioni a Lettomanoppello, in provincia di Pescara, un uomo avrebbe ucciso la ex moglie a colpi di pistola. Il delitto – scrive Ansa – si sarebbe consumato per strada.
Il Pescara parla di presunte tensioni tra i due dovute a questioni di famiglia.
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Le informazioni sono ancora frammentarie. Dopo la segnalazione, sul luogo del femminicidio sono arrivati i carabinieri e i sanitari del 118, che nonostante i tentativi di rianimazione non hanno potuto fare altro che constatare il decesso della donna.
Sempre Il Pescara riporta che i due ex coniugi erano noti tra i residenti. La vicenda ha scosso profondamente la comunità di Lettomanoppello, compreso il sindaco Simone Romano d’Alfonso.
L’uomo fuggito in un bar vicino Lettomanoppello
Dopo aver ucciso l’ex moglie l’uomo ha percorso circa 4 km per raggiungere Turrivalignani, sempre in provincia di Pescara, dove si sarebbe rifugiato in un bar. Lì il presunto killer avrebbe esploso altri colpi di pistola ma senza ferire nessuno. Lo riporta l’Ansa.
I carabinieri di Popoli e del reparto operativo del Comando provinciale di Pescara lo hanno raggiunto e arrestato. Gli inquirenti sono già al lavoro per ricostruire le dinamiche e il contesto in cui si è consumato il femminicidio.
Una prima ricostruzione
Nel frattempo arrivano le prime indiscrezioni sulle modalità con cui si è compiuta la tragedia. Il Pescara scrive che la donna, 66 anni, da tempo era separata dall’uomo, un 70enne.
Improvvisamente, per strada, è scattata l’aggressione: l’uomo ha esploso circa 3 colpi di pistola che hanno raggiunto l’ex moglie sull’addome. In seguito il 70enne è fuggito verso un locale di Turrivalignani, dove ha ripreso a sparare contro un’auto in sosta. In seguito si sarebbe seduto sul marciapiede dove i militari lo hanno trovato una volta giunti sul posto.
La testimonianza del barista
La titolare del bar Belvedere a Turrivalignani, dove si era rifugiato Antonio Mancini, ha dichiarato, citato da ANSA, l’uomo “è arrivato qui davanti e mi ha detto quello che aveva fatto. Mi ha detto ‘ho sparato a mia moglie e non so se è morta. Ho litigato con mio figlio, lei ha iniziato a urlare contro di me e io ho preso la pistola e le ho sparato'”.
E ancora: “Non sapevo cosa fare, ma ho cercato di stare calma perché ho visto che era una pistola vera. Gli ho versato da bere davanti al bancone e lui mi ha detto che non sarebbe uscito perché doveva aspettare i carabinieri e doveva sparare a tutti i carabinieri che sarebbero arrivati. Poi si è arrabbiato con un cliente che è entrato nel bar, si è innervosito con questa persona. Come è uscito fuori per rincorrerlo io ho chiuso il bar e mi sono barricata dentro perché ero da sola. Lui veniva spesso. Era venuto anche la mattina. Spesso veniva il pomeriggio a giocare a carte. Qui non aveva mai avuto momento di nervosismo e non aveva mai dato fastidio a nessuno”.
IPA