Femminicidio di Cinzia Pinna, un testimone inguaia Emanuele Ragnedda ma non solo: avrebbe visto altre persone
Nel femminicidio di Cinzia Pinna spunta un super testimone: avrebbe visto altre persone nella casa di Emanuele Ragnedda dopo l’omicidio
Nuovi rilievi dei carabinieri del Ris nella tenuta di Conca Entosa, dove è stata uccisa Cinzia Pinna. Un testimone avrebbe visto più persone entrare e pulire l’abitazione di Emanuele Ragnedda, che ha confessato il femminicidio. Restano indagati per favoreggiamento Luca Franciosi e Rosa Maria Elvo. L’udienza del Riesame è fissata per il 15 ottobre.
- Femminicidio di Cinzia Pinna, nuovi rilievi e accertamenti sul caso
- Il testimone chiave
- Emanuele Ragnedda e i sospetti di favoreggiamento nel femminicidio
Femminicidio di Cinzia Pinna, nuovi rilievi e accertamenti sul caso
Proseguono le indagini sul femminicidio di Cinzia Pinna, la 33enne di Castelsardo uccisa la notte tra l’11 e il 12 settembre nella tenuta di Conca Entosa, tra Palau e Arzachena. Oggi i carabinieri del Ris di Cagliari hanno effettuato nuovi rilievi balistici all’interno della proprietà di Emanuele Ragnedda, l’imprenditore 41enne che il 24 settembre ha confessato di aver sparato alla donna.
Gli accertamenti, seguiti dal suo legale Luca Montella, mirano a verificare la compatibilità tra le tracce rilevate e il racconto fornito dall’indagato. Secondo quanto riferisce l’ANSA, gli inquirenti vogliono chiarire i punti ancora irrisolti della dinamica e accertare l’eventuale presenza di altre persone dopo l’omicidio.
ANSA
Il tribunale del Riesame di Sassari discuterà il 15 ottobre la richiesta di scarcerazione presentata dal difensore di Ragnedda, che contesta la misura cautelare in carcere.
Il testimone chiave
La Procura di Tempio Pausania, con i pm Gregorio Capasso e Noemi Mancini, ha raccolto la testimonianza di una persona ritenuta attendibile che, Secondo L’Unione Sarda, avrebbe visto più individui all’interno dello stazzo di Conca Entosa nei giorni successivi al delitto.
Avrebbero ripulito alcune stanze, in particolare quella dove Cinzia Pinna è stata colpita con tre colpi di pistola alla testa, e sostituito divani e cuscini macchiati di sangue.
L’uomo, descritto come un “super teste” dagli inquirenti, avrebbe fornito indicazioni dettagliate su chi si trovava nella casa. Le sue dichiarazioni potrebbero incrociarsi con le posizioni di altri indagati, rafforzando l’ipotesi che Emanuele Ragnedda non fosse solo nella fase immediatamente successiva al femminicidio.
Emanuele Ragnedda e i sospetti di favoreggiamento nel femminicidio
Restano iscritti nel registro degli indagati per favoreggiamento Luca Franciosi, 26 anni, e Rosa Maria Elvo, 50 anni, entrambi di San Pantaleo. Quest’ultima avrebbe riferito di aver saputo da Ragnedda che nel casolare era stato “ucciso un cane”, spiegazione che, secondo gli inquirenti, sarebbe servita a giustificare la presenza di sangue e la sostituzione del mobilio.
Le analisi medico-legali e balistiche confermano che Cinzia Pinna è stata colpita da tre proiettili esplosi a distanza ravvicinata, uno dei quali ha attraversato la testa.
I risultati completi dei periti, insieme ai rilievi del Ris e alla testimonianza raccolta, saranno decisivi per ricostruire la dinamica del femminicidio di Conca Entosa e stabilire eventuali ulteriori responsabilità.
ANSA - X 2fionas