Femminicidio di Settala, la ricostruzione del marito: "Ho preso il coltello e non ho capito più nulla"
Il femminicidio di Settala raccontato dal marito in arresto: la lite per un capriccio della bambina, il matrimonio e le coltellate
Khalid Achak sarebbe "esploso dalla rabbia" e per questo avrebbe accoltellato a morte la moglie, Amina Sailouhi, davanti agli occhi terrorizzati della figlia di 10 anni. A ricostruire la vicenda è lo stesso 50enne, arrestato per il femminicidio che ha sconvolto la comunità di Settala, nel Milanese. A dare l’allarme è stata la stessa bambina: "La mamma è morta, papà l’ha uccisa". La tragedia si sarebbe consumata al culmine di un litigio durante il quale l’uomo si sarebbe trovato in stato di ubriachezza.
La ricostruzione del marito
Il 5 maggio Khalid Achak, 50 anni, è stato ascoltato dal gip Emanuele Mancini con la presenza del suo avvocato Giorgio Ballabio. L’uomo ha ricostruito le tappe del femminicidio di Settala, dove ha ucciso la moglie Amina Sailouhi a coltellate di fronte alla figlia di appena 10 anni.
Al gip Achak ha riferito che quel giorno sarebbe "esploso dalla rabbia" e per questo avrebbe "preso il coltello" e sferrato un primo fendente contro la donna, dopodiché "non ho capito più nulla e non ricordo altro", ha detto durante l’interrogatorio di convalida.
Dopo il primo colpo, quindi, sarebbe arrivato il "vuoto di memoria". Lo riporta Il Giorno. Dopo aver ucciso la moglie il 50enne sarebbe andato a cercare la figlia nella sua camerette, ma "non per farle del male".
Durante l’interrogatorio, inoltre, Achak avrebbe parlato di quel presunto matrimonio combinato e quindi senza amore, senza tralasciare probabili tensioni in casa e del sospetto che i parenti della moglie volessero impossessarsi dei suoi beni. Lo ha riferito l’avvocato, che descrive il suo assistito come "un uomo molto provato".
Il femminicidio di Settala
I fatti risalgono alle 22 del 3 maggio. A Settala, al civico 12 di via Cerca, era scoppiata una lite tra Amina Saliouhi e suo marito, Khalid Achak. Secondo la ricostruzione di Milano Today la coppia avrebbe iniziato a litigare per un capriccio della bambina di due giorni prima, una richiesta che l’uomo avrebbe assecondato suscitando il risentimento della donna.
Saliouhi, quindi, avrebbe minacciato l’uomo di autolesionarsi, scatenando la reazione incontrollata del marito. Achak avrebbe dunque impugnato il coltello e si sarebbe avventato contro la moglie colpendola più volte. Il tutto, ripetiamo, sarebbe avvenuto di fronte alla piccola. Dopo l’aggressione la bambina avrebbe trovato il coraggio di comporre il 112p per chiedere aiuto: "La mamma è morta, papà l’ha uccisa, venite ad aiutarmi".
Al loro arrivo, i carabinieri avrebbero notato la bambina mentre usciva dalla palazzina con il padre alle spalle. I militari avrebbero constatato che l’uomo si trovava in stato confusionale. Secondo gli investigatori Achak si sarebbe trovato in un forte stato di ubriachezza durante l’aggressione.
La denuncia del 2022
A seguito della vicenda è emerso che la donna aveva denunciato il marito già nel 2022. Achak, inoltre, alcuni giorni prima del femminicidio sarebbe stato allontanato da casa e vi avrebbe fatto ritorno il giorno stesso della tragedia.
Nel novembre 2024, secondo Milano Today, la donna sarebbe finita all’ospedale dopo essere stata picchiata. I sanitari avevano attivato il protocollo del codice rosso e allertato i servizi sociali, ma contro l’uomo non sarebbe partito alcun provvedimento cautelare.
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