Femminicidio Pamela Genini, il racconto dell'amica Elisa su Gianluca Soncin: "Era indecisa sulla denuncia"

Pamela Genini avrebbe voluto denunciare Gianluca Soncin mesi prima del femminicidio: la rivelazione di un'amica della vittima

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Prima dell’estate Pamela Genini avrebbe valutato l’idea di denunciare Gianluca Soncin, ma per il momento non è dato sapere se si fosse mai presentata presso le sedi preposte. Lo ha raccontato un’amica della vittima in collegamento con lo studio di Dentro la notizia, il programma condotto da Gianluigi Nuzzi. Prima del femminicidio una serie di episodi in cui si alternavano presunte violenze e momenti di pace avrebbero occupato le giornate di Pamela fino al drammatico epilogo, quando la giovane è stata uccisa all’interno della sua abitazione mentre, dall’altra parte della porta, le forze dell’ordine erano appena arrivate per prestarle soccorso.

Il racconto di un’amica

Mercoledì 15 ottobre in collegamento con Dentro la Notizia è intervenuta Elisa, amica di Pamela Genini. Modella come lei, si considera "la migliore amica" della 29enne uccisa a Milano con 24 coltellate.

Elisa racconta che nel rapporto tra Pamela e Gianluca Soncin ci sarebbe stata una fase "in cui andava male", ma successivamente tutte le cose sarebbero tornate al loro posto.

Pamela Genini avrebbe dunque "ridato fiducia a una persona che effettivamente non voleva il suo bene". Prima dell’estate, però, la 29enne aveva confidato all’amica la sua intenzione di denunciare Soncin per maltrattamentistalking. Tuttavia Elisa sostiene che Soncin sia stato "molto bravo a non farle intendere che fosse in pericolo", perché Pamela Genini "teneva molto alla sua vita" al punto che "si sarebbe allontanata" se avesse percepito un pericolo.

Un pericolo, questo, che Pamela potrebbe aver percepito "solo alla fine", quando sentendosi minacciata da Soncin ha telefonato all’ex fidanzato. Ma la lama di Soncin sarebbe arrivata troppo in fretta, colpendola a morte mentre i vicini assistevano alla mattanza.

L’intervento di Elisa a Mattino 5

Il femminicidio di Pamela Genini

Le ricostruzioni sono ancora in corso, ma il lavoro degli inquirenti e la collaborazione dei testimoni ha reso possibile la restituzione di un primo ordine cronologico della dinamica degli eventi. I fatti risalgono alla sera di martedì 14 ottobre.

Pamela Genini, 29 anni, viveva nel Residence 33 di via Iglesias, a Milano. Da poco aveva interrotto la relazione con Gianluca Soncin, ma l’uomo aveva con sé un doppione delle chiavi dell’ex fidanzata.

E proprio in via Iglesias l’avrebbe raggiunta. Sentendosi in pericolo, Pamela ha contattato il suo ex fidanzato: "Ho paura, ha fatto il doppione delle mie chiavi. È entrato. Chiama la polizia".

Poco dopo è squillato il campanello. Pamela ha risposto: "Glovo?", per nascondere a Soncin che dall’altra parte, in realtà, c’erano le forze dell’ordine chiamate dall’ex compagno, che nel frattempo si era messo in auto per raggiungerla e prestarle aiuto. Poi le coltellate, con gli agenti rimasti fuori a tentare di sfondare la porta. 24 fendenti hanno ucciso la 29enne davanti agli occhi di altri residenti, testimoni impreparati di un femminicidio. Lei gridava: "Ti prego, ti prego, ti prego" fino a perdere i sensi e cadere sotto i colpi dell’aggressore.

La posizione di Gianluca Soncin

Dopo il femminicidio il 52enne ha tentato di fuggire alla cattura ferendosi al collo, ma è stato salvato e trasportato presso l’ospedale Niguarda di Milano. Corriere scrive che Soncin non ha risposto alle domande del pm Alessia Menegazzo.

Ora Soncin si trova al carcere di San Vittore e sarà interrogato martedì 21 ottobre. Oltre all’omicidio, gli inquirenti contestano la premeditazione: sarebbe giunto in via Iglesias armato del coltello da caccia usato per uccidere la giovane.

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