Fischi all'inno di Israele a Udine nel match contro l'Italia, contestazione dei tifosi allo stadio
A Udine i tifosi dell'Italia hanno fischiato l'inno di Israele prima di una gara che secondo molti non si sarebbe dovuta giocare per quello che succede a Gaza
Fischi all’inno nazionale israeliano si sono levati dagli spalti dello stadio di Udine, prima del fischio di inizio di Italia-Israele, partita valida per la qualificazione al Mondiale. Sugli spalti ad assistere alla gara sono presenti solamente 10mila spettatori, alcuni dei quali hanno cercato di rispondere ai fischi con applausi.
- Fischi all'inno israeliano
- Scontri fuori dallo stadio prima della partita
- "Italia-Israele non si doveva giocare"
- Israele e le competizioni internazionali
Fischi all’inno israeliano
I fischi della maggior parte del pubblico presente a Udine sono arrivati, prima del fischio d’inizio della partita ma anche durante.
Nel momento in cui ha iniziato a risuonare l’Hatikvah, l’inno israeliano che significa “speranza”, i tifosi italiani presenti hanno risposto con fischi che altri hanno cercato di coprire con applausi.
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Tifosi israeliani presenti a Udine
Pochi giorni fa Israele ha giocato a Oslo contro la Norvegia: anche in quell’occasione non sono mancati fischi durante l’inno israeliano e in più i tifosi norvegesi hanno esposto bandiere palestinesi sugli spalti. E anche in quell’occasione ci furono proteste e manifestazioni fuori dallo stadio.
Scontri fuori dallo stadio prima della partita
A Udine ci sono state anche tensioni in strada, in particolare nei pressi di piazza Primo Maggio, dove si è concluso il corteo pro Palestina organizzato nel giorno della partita Italia-Israele.
Un gruppo di attivisti a volto coperto ha tentato di oltrepassare il cordone di sicurezza delle forze di polizia in tenuta antisommossa, lanciando petardi e fumogeni. Le forze dell’ordine hanno risposto con un lancio di lacrimogeni.
Nel pomeriggio centinaia di attivisti pro Palestina si sono riuniti davanti alla sede Rai di via Verdi a Torino per protestare contro la partita Italia-Israele.
“Italia-Israele non si doveva giocare”
Secondo il messaggio degli organizzatori, “Israele utilizza lo sport e il calcio in particolare per ripulire la propria immagine a livello internazionale, provando così a normalizzare l’occupazione e la guerra”.
Contraria alla partita anche Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo: “Questa partita non si sarebbe dovuta giocare”, ha detto.
“Esattamente com’è stato fatto con la Russia e con altri Paesi in passato, Israele sarebbe dovuto essere sospeso da tutte le competizioni sportive internazionali dopo oltre due anni di vilipendio delle regole dello sport, della Carta Olimpica, degli statuti di Fifa e di Uefa sui quali è calato un silenzio assordante”, ha aggiunto la Boldrini.
Israele e le competizioni internazionali
Nelle ultime settimane si era molto parlato di una possibile esclusione della nazionale israeliana dalle competizioni internazionali, ma alla fine nessuna decisione è stata presa dalla Uefa e nemmeno dalla Fifa, le due organizzazioni che controllano il calcio a livello europeo e mondiale.
Su questo tema viene portata avanti la campagna internazionale “show israel the red card” che chiede proprio l’esclusione della nazionale dello Stato ebraico dalle competizioni internazionali e, nello specifico, dalle qualificazioni ai Mondiali. Anche a Oslo pochi giorni fa i tifosi sugli spalti hanno mostrato numerosi cartellini rossi simbolici.
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