Flavia Carlini attacca Selvaggia Lucarelli dopo Carlotta Vagnoli, "facciamo che apriamo tutti le nostre chat?"

Dopo Carlotta Vagnoli, anche Flavia Carlini attacca Selvaggia Lucarelli dopo l'articolo in cui riporta le conversazioni piene di insulti tra le attiviste

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Flavia Carlini attacca Selvaggia Lucarelli dopo l’articolo in cui riporta alcuni messaggi offensivi, scritti dall’attivista e da altri suoi colleghi, verso personaggi pubblici come il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e condivisi in una chat di gruppo di cui faceva parte anche Carlotta Vagnoli. Carlini ha minimizzato la vicenda, spingendo tutti a mostrare cosa dicono in privato.

Flavia Carlini risponde a Selvaggia Lucarelli

Non si spegne l’eco delle polemiche dopo l’articolo di Selvaggia Lucarelli sul gruppo privato in cui diverse attiviste, tra cui Carlotta Vagnoli e Flavia Carlini, si scambiavano messaggi contenenti anche insulti verso personaggi pubblici e cariche dello Stato.

Carlini ha voluto rispondere alle accuse di Lucarelli con una storia pubblicata su Instagram.

Flavia Carlini Selvaggia Lucarelli Carlotta VagnoliIPA

L’attivista Carlotta Vagnoli

La risposta dell’attivista

“Flavia Carlini è cattiva perché in una chat PRIVATA (diventata pubblica), in cui parla con 4 amici stretti, ci sono sfoghi a caldo su X e Y. Scusate se non è lecito, non lo sapevo. Prossima volta proverò la meditazione”, comincia così il suo sfogo.

“È che pensavo che gli scazzi in una conversazione su Whatsapp fossero destinati a rimanere privati. Che ingenua io a pensare che dei messaggi interni al perimetro della stretta confidenza potessero rimanere tali”, continua.

“Oppure facciamo che apriamo tutti le nostre chat? Detto ciò, comunque, dico cose molto più cattive a mio marito quando non mi lascia giocare alla PlayStation. Ora torno a lavorare, che c’ho da fare”, chiosa Flavia Carlini.

Chi è Flavia Carlini e cosa ha detto

Carlini era stata tirata in ballo da Lucarelli per alcuni suoi messaggi condivisi nella chat denominata “Fascistella” di cui faceva parte insieme ad altri attivisti. In particolare, la donna si rivolgeva con epiteti volgari a Sergio Mattarella e alla giornalista de La Stampa, Simonetta Sciandivasci.

Influencer, attivista, scrittrice e divulgatrice, la 29enne è anche vicepresidente dell’intergruppo parlamentare per i Diritti fondamentali della persona.

Nel commentare la vicenda, Sciandivasci ha detto:  “Non conosco Flavia Carlini, che rende onore ai suoi ruoli stuprandomi il cognome, come non facevano neanche i bulli della mia scuola negli anni ’90. Ho dato supporto a queste ‘sorelle’ finché ho potuto, poi mi sono resa conto che con loro non c’è dialettica”.

L’attivista Karem Rohana

Tra i nomi citati da Lucarelli e presenti in queste chat, c’è anche quello di Karem Rohana, logopedista e attivista palestinese nato ad Haifa e cittadino di Firenze. Anche lui ha commentato su Instagram la vicenda con un lungo intervento.

“Devo difendermi da delle chat private che una Procura ha preso e dato in mano ai giornalisti che le possono interpretare. Ora se qualcuno mi viene a scrivere e a chiedere se è vero questo o quell’altro, prima di aspettare una mia risposta, mi deve mandare gli ultimi due anni delle sue chat consapevole anche che è sotto ricatto perché, se io ora pubblicamente rispondo troppo forte a questa dinamica in cui il mio Stato, le mie Procure, il mio giornalismo non mi hanno tutelato, questi hanno tutte le mie conversazioni e potrebbero pubblicare quello che mi scrivo con la mia ragazza, con la mia famiglia”, dice.

“È proprio fuori dal mondo questa cosa. Non trovo giusto che mi debba difendere da questa cosa quindi non lo farò. Giudicate voi. Tra l’altro parlando della giornalista che ha scritto questo articolo, mi scrivo anche con lei e nella nostra chat privata abbiamo anche offeso un avvocato che aveva denunciato tutti e due. E se questa chat andasse pubblica, se l’avvocato la prendesse? È sbagliato tutto. La notizia non è quello che c’è scritto nelle chat private ma il fatto che un giornalista possa prendere conversazioni private di un cittadino non indagato da una Procura”, conclude Rohana.

L’indagine e il coinvolgimento di Carlotta Vagnoli

L’articolo di Selvaggia Lucarelli è stato pubblicato sul Fatto Quotidiano e riporta conversazioni tra diverse influencer tra cui la già citata Carlotta Vagnoli, Valeria Fonte e Benedetta Sabene. Le chat farebbero parte del materiale acquisito dai magistrati in un’indagine che vede coinvolte le tre donne, accusate di stalking e diffamazione nei confronti di un uomo, identificato negli atti come A.S. e di Serena Mazzini, social media strategist, ascoltata come testimone nella denuncia presentata dallo stesso A.S..

Secondo Adnkronos, la Procura di Monza avrebbe chiuso le indagini a loro carico, ipotizzando una “campagna denigratoria e offensiva” nei confronti dei due, proseguita per circa 23 mesi. Avrebbero “ingenerato un grave stato d’ansia e alterato le abitudini di vita delle vittime mediante l’uso di chat pubbliche su Instagram”.

Il pm Rinaldi contesta alle indagate di aver accusato l’uomo di essere “un abuser e un manipolatore” e Mazzini “di essere capogruppo di soggetti omofobi, misogini, transfobici e dediti alla diffusione di materiale a contenuto sessuale”.

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