Frustata dalla nonna e dal cugino a Reggio Calabria per aver denunciato una violenza sessuale

Una donna di 78 anni e suo figlio di 47 anni sono stati accusati di atti persecutori e lesioni personali nei confronti di una giovane parente. L’operazione è stata condotta nei giorni scorsi nei comuni di Castellace di Oppido Mamertina e Scido, in provincia di Reggio Calabria, grazie alla collaborazione tra la Polizia di Stato e i Carabinieri di Palmi. Le misure cautelari sono state emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Palmi su richiesta della Procura della Repubblica.

Dettagli dell’operazione

Stando alle informazioni pubblicate sul sito della Polizia di Stato, l’operazione ha portato all’arresto domiciliare della donna e al divieto di avvicinamento per il figlio. Le indagini hanno rivelato che i due avrebbero compiuto ripetuti atti di violenza fisica e verbale, minacce e molestie nei confronti della giovane, rispettivamente loro nipote e cugina.

Motivazioni e modalità

Le azioni dei due accusati sarebbero state motivate da odio e risentimento verso la vittima, considerata colpevole di aver collaborato con l’autorità giudiziaria. La giovane aveva infatti fornito dichiarazioni contro alcuni soggetti coinvolti in una violenza sessuale ai suoi danni, inimicandosi così ambienti vicini alla criminalità organizzata. Gli episodi di lesioni personali sono stati aggravati dall’uso di un’arma impropria, una corda utilizzata come frusta, e dalla premeditazione, avendo attirato la vittima in una trappola.

Conclusioni

La collaborazione tra le forze dell’ordine e la Procura della Repubblica di Palmi ha permesso di interrompere questi episodi di violenza, prevenendo conseguenze più gravi per la vittima.

Fonte foto: IPA