Garlasco, clamorosa rivelazione di Garofano sulla consulenza Linarello e lo scontro con Massimo Lovati

Le rivelazioni del generale Luciano Garofano sulla consulenza Linarello e lo scontro con Massimo Lovati sulla relazione su Andrea Sempio

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Dalle dichiarazioni del generale Luciano Garofano arrivano importanti novità sul caso del delitto di Garlasco. L’ex comandante dei Ris racconta che la sua consulenza del 2017 richiesta dalla difesa di Andrea Sempio non è mai stata depositata: su questo si è poi scontrato con Massimo Lovati, fino alla rinuncia dell’incarico di consulente tecnico. Garofano poi torna sulla perizia Linarello, che forse non avrebbe potuto avere perché secretata, dicendo di non essersi mai posto il dubbio sulla sua legittimità perché l’ha ricevuta dagli avvocati.

Garlasco, parla il generale Garofano, ex consulente di Sempio

Nella puntata di lunedì 3 novembre de Lo Stato delle Cose si è parlato tra i vari temi delle nuove indagini sul delitto di Garlasco.

Nel programma di Massimo Giletti è andata in onda una intervista al generale dei carabinieri Luciano Garofano, per anni alla guida dei Ris di Parma e fino a poco tempo fa consulente della difesa di Andrea Sempio.

Luciano GarofanoIPA
Il generale dei carabinieri Luciano Garofano, ex comandante dei Ris di Parma

Garofano è stato tirato in ballo nei giorni scorsi in seguito all’inchiesta che vede indagati per corruzione l’ex pm di Pavia Mario Venditti e il padre di Sempio, in relazione all’archiviazione del figlio nella prima indagine del 2017.

La consulenza Linarello

Al centro del caso la consulenza Linarello, una perizia sul Dna sulle unghie di Chiara Poggi che Garofano ha ricevuto e forse non avrebbe potuto avere, perché secretata.

L’esperto racconta nell’intervista che dopo essere stato contattato dall’avvocato Lovati riceve tutta la documentazione della perizia De Stefano con una mail dell’11 gennaio 2017 inviata dall’avvocato Soldani.

Due giorni dopo riceve, sempre da Soldani, una seconda mail con la consulenza Linarello, con la richiesta di “verificare se il profilo di Sempio potesse essere considerato idoneo a fronte della perizia Linarello“.

Garofano quindi verifica che quel prelievo fatto dall’agenzia investigativa corrisponde effettivamente ad Andrea Sempio, concludendo però che “non era idoneo per alcuna comparazione”.

Alla domanda se avesse avuto il dubbio che quella perizia fosse secretata, Garofano risponde “assolutamente no. Io non potevo saperlo, né ero tenuto a saperlo”.

L’esperto dice di aver dato per scontato che fosse legittima: “La stampa già lo sa a dicembre, gli avvocati me la inviano, è sicuramente legittima”.

La perizia di Garofano mai depositata da Lovati

Il generale Garofano spiega di aver consegnato agli avvocati la sua relazione su Sempio e Garlasco il 27 gennaio 2017.

Quella consulenza però non è mai stata depositata dai legali di Sempio, come Garofano ha scoperto soltanto nel 2025.

Il consulente pensava che la sua relazione fosse stata depositata, e avesse contribuito all’archiviazione di Sempio.

Dopo l’avvio della nuova indagine su Andrea Sempio e il nuovo incarico da consulente tecnico ha scoperto parlando con Lovati che così non è stato.

L’avvocato Massimo Lovati gli ha detto di non aver depositato la sua relazione nel 2017 per motivi di strategia difensiva: “Ha concluso che non era necessario”.

Lo scontro con Massimo Lovati

Lovati gli ha quindi chiesto di poterla depositare oggi con la nuova inchiesta della procura di Pavia, e Garofano si è opposto, perché quella perizia dovrà essere rivalutata alla luce dei nuovi esami svolti.

“Il nucleo di quella consulenza è ancora valido – dice Garofano – ma io dovrò poi in qualche modo fare le mie valutazioni sui nuovi risultati, che sono i risultati che hanno fatto parte dell’incidente probatorio“.

L’ex comandante dei Ris dice di non essersi dato una spiegazione sul perché la sua consulenza, richiesta e pagata, non sia poi stata utilizzata nel 2017.

“Aspetto anch’io che si possa scrivere una verità su questi passaggi e sul perché non è stata depositata”.

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