Garlasco, il mistero delle scarpe pulite che ha inchiodato Alberto Stasi: la prova regina contro di lui

Le scarpe di Alberto Stasi sono tornate al centro delle indagini sul delitto di Garlasco. L’assenza di tracce di sangue aveva portato alla condanna

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Le scarpe indossate da Alberto Stasi sono state uno degli elementi principali nelle indagini sul delitto di Garlasco. L’assenza di tracce ematiche sulla suola delle scarpe di Stasi è stata considerata una prova di colpevolezza dai giudici. Le perizie condotte a Garlasco, e quelle fatte in altre sedi, avrebbero dimostrato che per Stasi sarebbe stato impossibile non calpestare macchie di sangue.

Le scarpe Lacoste indossate da Alberto Stasi

Fin dall’inizio le indagini sul delitto di Chiara Poggi sono state legate agli accertamenti sulle scarpe di Alberto Stasi. L’ex bocconiano aveva consegnato ai carabinieri le Lacoste numero 42 che, secondo la sua versione, indossava il 13 agosto 2007.

Quel giorno Stasi trovò il cadavere della fidanzata nella villetta della famiglia Poggi e avvertì i carabinieri.

Garlasco, il mistero delle scarpe pulite che ha inchiodato Alberto Stasi: la prova regina contro di luiANSA

Alberto Stasi nel 2014

L’assenza di tracce sulle scarpe e sul tappetino di Stasi

Durante le indagini le scarpe di Alberto Stasi sono state oggetto di numerose perizie. La prima ha riguardato le suole delle Lacoste, sulle quali i carabinieri non hanno trovato nessuna traccia ematica.

Una circostanza ritenuta incompatibile con la versione fornita dallo stesso Alberto Stasi, poi diventata praticamente la “non prova” regina nel processo concluso con la condanna definitiva dell’ex fidanzato di Chiara Poggi. Discorso simile anche per il tappetino della Golf di Stasi, anche in questo caso privo di tracce di sangue.

Da qui la convinzione dei giudici che Stasi, ritenuto l’assassino di Chiara Poggi, si sia cambiato le scarpe. Altro elemento che ha portato alla condanna è stato il ritrovamento di tracce di Dna di Chiara sui pedali della bicicletta di Stasi.

“Quasi impossibile non calpestare sangue nella villa di Garlasco”

Alberto Stasi ha sempre raccontato di aver raggiunto la villa dei Poggi, a Garlasco, perché preoccupato dalle mancate risposte di Chiara al telefono. Dopo aver scavalcato il muro di cinta, sarebbe entrato in casa.

Percorsi alcuni metri, avrebbe notato una macchia di sangue e poi sarebbe sceso per due gradini nelle scale della cantina, dove avrebbe visto il corpo di Chiara. Subito dopo sarebbe scappato per andare dai carabinieri a chiedere aiuto.

Il percorso di Stasi dentro la villetta è stato ripetuto con il protagonista nel corso di una perizia. Secondo gli inquirenti, le possibilità che Stasi non abbia calpestato macchie di sangue sono “infinetesimali”, dalle 13 alle 16 possibilità su un miliardo. Una tesi sostenuta anche con il supporto di una seconda perizia condotta usando le stesse mattonelle del pavimento della villa dei Poggi.

Delitto di Garlasco, il giallo delle scarpe con suola a pallini

Quindi, secondo gli inquirenti e i giudici, Alberto Stasi avrebbe pulito accuratamente quelle scarpe, o semplicemente avrebbe indossato un altro paio poi fatte sparire.

In questi giorni la questione delle scarpe è tornata d’attualità nelle indagini su Garlasco.

L’unica impronta di suola trovata in casa, infatti, apparterrebbe a una scarpa Frau numero 42 con la suola a pallini.

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