Garlasco, l'agenda dei Sempio insospettisce gli investigatori: il passaggio su Venditti, archiviazione e dna

Nuovi dettagli dall’agenda Sempio: spunta un secondo “pizzino” su archiviazione e DNA. Gli inquirenti indagano sul rapporto con Venditti

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Dall’agenda della famiglia Sempio emerge un altro passaggio interessante per gli inquirenti. Dalla perquisizione, oltre alla scritta che ha aperto il filone della presunta corruzione all’ex procuratore Mario Venditti, anche un riferimento all’impossibilità di essere indagati due volte per lo stesso motivo. Nel testo si legge che se veniva archiviata l’indagine con il nome di Andrea Sempio “non può essere indagato per lo stesso motivo”, ovvero il DNA.

Il secondo “pizzino” nell’agenda

Sono due i testi dell’agenda della famiglia Sempio su cui gli inquirenti si starebbero concentrando. Uno è il famoso “pizzino” che ha portato all’ipotesi di corruzione dell’ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti. Il testo si leggeva: “Venditti Gip archivia x 20-30 euro”. Da questo il decreto di perquisizione nei suoi confronti, dei carabinieri e dei familiari di Sempio.

Emerge anche un altro foglio, il lato b, che sembra proseguire quanto già descritto. Si parla delle indagini del 2017 su Garlasco, anche se la data del manoscritto è 4 febbraio 2016. Gli inquirenti parlano di un errore, perché nella data riferita non c’era alcuna indagine su Sempio.

Perquisizione a GarlascoIPA
La perquisizione a casa Sempio

Si tratta di nuovi elementi segnalati dagli investigatori che stanno analizzando tutto il materiale sequestrato e che saranno depositati agli atti del tribunale del Riesame di Brescia, dove martedì 14 ottobre è fissata l’udienza per il ricorso di Venditti contro la perquisizione avvenuta il 26 settembre.

Cosa c’è scritto: l’archiviazione e il DNA

Il secondo “pizzino” resta sul tema dell’archiviazione, ma entra nel dettaglio. Nel nuovo foglio si legge un passaggio che agli inquirenti appare interessante. Si parla infatti di DNA.

In alto sulla pagina c’è scritta la data 4 febbraio 2016, ma potrebbe essere un errore riferirsi quindi al 2017. Il motivo di tale opinione è che nella primavera del 2016 non c’era alcuna indagine su Andrea Sempio e quindi il messaggio scritto di seguito non avrebbe senso.

A partire da questa correzione, quello che si legge sembrerebbe collegare degli eventi. Sul foglio c’è scritto:

Gip (Venditti) procuratore di Pavia. Se archivia l’indagine (errore di scrittura) dovrebbe mettere il nome del soggetto sull’archiviazione (Sempio Andrea) così non può essere indagato x lo stesso motivo il DNA.

Per gli investigatori, come si legge sul Corriere della Sera, questo passaggio potrebbe essere particolarmente significativo perché sembrerebbe essere una “garanzia di blindatura” futura rispetto a un accordo di tipo economico.

Lovati: “La corruzione c’è stata”

In questi giorni, non si fa altro che parlare delle dichiarazioni dell’avvocato legale di Andrea Sempio, Massimo Lovati, allo show di Fabrizio Corona “Falsissimo”. Nella puntata dedicata a Garlasco, Lovati, tra un bicchiere di vino e l’altro, racconta la sua versione dei fatti. Non è la prima volta che evoca l’ipotesi di un sicario nel delitto di Garlasco, ma lo ripete e arriva a dire che Stasi sarebbe solo una pedina.

E su Sempio arriva a dire che non gliene importa nulla (parafrasando) perché “quello lì non ti dirà mai chi è colpevole”. Lovati aggiunge anche che l’ex procuratore Venditti gli sta simpatico, ma che “quella roba della corruzione” e aggiunge un cenno positivo con la testa.

Ora Lovati rischia di non essere più l’avvocato della famiglia Sempio. Ma non è la prima volta che si lamenta di un possibile allontanamento dal proprio ruolo: mesi fa aveva dichiarato che c’erano forti pressioni affinché venisse allontanato da parte della famiglia Poggi e dei suoi legali.

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