Garlasco, l'impronta sul telefono non analizzata dal Ris dopo il delitto: la spiegazione di Marzio Capra

Marzio Capra, consulente della famiglia Poggi, spiega perché l’impronta sul telefono non fu analizzata dai Ris nel 2007 dopo il delitto di Garlasco

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Nel corso della trasmissione Mattino Cinque del 20 giugno, Marzio Capra, consulente della famiglia di Chiara Poggi, ha chiarito perché una delle impronte presenti sul telefono della villetta di Garlasco non fu analizzata dopo il delitto. “Il telefono fu trattato interamente per le impronte” ha spiegato. Ma la superficie e la contaminazione da parte di più mani ne hanno limitato l’utilità investigativa.

Impronta sul telefono ignorata: parla Marzio Capra

Secondo Marzio Capra, consulente tecnico nominato dalla famiglia Poggi, il telefono della villetta di Garlasco fu regolarmente trattato come reperto dai Ris di Parma.

Una delle impronte digitali individuate, però, non fu oggetto di analisi successiva.

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Giornalisti davanti alla Questura di Milano dove il 17 giugno è iniziato l’incidente probatorio

“Le impronte sul telefono erano tante, lasciate nei giorni precedenti da più persone – ha detto Capra – e spesso non attribuibili per via del materiale o della pulizia frequente”.

Il reperto, pur importante, non offriva indicazioni utili quanto le tracce ematiche trovate altrove nella scena del crimine.

Impronta 97F, nuova analisi a Garlasco

Nel nuovo incidente probatorio aperto il 17 giugno, è emersa l’impronta 97F, repertata nel 2007 sul muro della scala che porta alla tavernetta dove fu trovato il corpo di Chiara Poggi.

Conteneva sangue della vittima ed è ritenuta da chi indaga un potenziale segno lasciato dall’aggressore.

L’impronta, forse di mano sinistra, è stata ora rivalutata: i periti cercheranno di capire se possa essere riconducibile ad Andrea Sempio, nuovo indagato e amico del fratello della vittima.

Chiara tentò di telefonare? Le nuove ipotesi

Gli inquirenti ritengono che Chiara possa aver tentato di raggiungere il telefono per chiedere aiuto.

Questa ricostruzione si basa su uno schizzo di sangue nel vano della cornetta e sulle tracce ematiche sotto i piedi della vittima, compatibili con uno spostamento dopo l’inizio dell’aggressione.

Anche tre macchie di sangue accanto allo stipite della cucina potrebbero corrispondere a impronte lasciate da un piede insanguinato.

Sempio, Stasi e la spazzatura: niente impronte rilevanti

Le analisi in corso sulla spazzatura della villetta Poggi – tra cui contenitori di Frùttolo, biscotti, cereali e tè – non hanno evidenziato impronte significative né tracce di sangue.

Il test Obti ha dato esito negativo su tutte le impronte analizzate finora.

L’avvocata Angela Taccia, legale di Sempio, ha confermato l’assenza di elementi preoccupanti per il suo assistito, sottolineando questioni procedurali legate al sequestro.

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