Garlasco, la previsione del generale Garofano sulle analisi dei reperti: "Individuazione di altri profili"

Luciano Garofano prevede che le nuove analisi sui reperti possano rilevare altri profili, senza smentire il lavoro investigativo svolto sul caso Garlasco

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Luciano Garofano, ex comandante del Ris, oggi consulente della difesa di Andrea Sempio, torna a parlare del caso Garlasco. In vista dell’incidente probatorio del 17 giugno, Garofano ha espresso la sua opinione sui nuovi accertamenti sui reperti legati all’omicidio di Chiara Poggi. Per lui, la maggiore sensibilità delle tecniche odierne favorirà l’individuazione di altri profili genetici, ma ciò non metterà in discussione il lavoro svolto durante le prime indagini.

Garlasco, Garofano difende le indagini del passato

“Credo che tutto quello che è stato fatto allora sia stato fatto bene”, ha dichiarato Garofano ai cronisti fuori dalla caserma dei carabinieri di via Moscova, a Milano, dove giovedì 12 giugno sono stati consegnati i reperti ai periti nominati dal gip.

Pur accogliendo positivamente una rivisitazione dei risultati, ha ribadito la sua piena fiducia nel lavoro compiuto dai Ris all’epoca dei fatti: “Non credo che noi abbiamo sbagliato. Noi, nel senso dei miei collaboratori”.

garlascoANSA

Andrea Sempio

Analisi dei reperti: possibile individuazione di altri profili

Secondo Garofano, le nuove analisi potrebbero portare a una “individuazione di altri profili”, ma si tratterebbe con ogni probabilità di tracce riconducibili a Chiara Poggi o a persone che frequentavano la casa, senza responsabilità dirette nell’omicidio.

“La maggiore sensibilità delle tecniche oggi disponibili può favorire questo tipo di riscontro”, ha detto, riferendosi in particolare al lavoro della genetista Denise Albani, incaricata dal giudice.

L’incidente probatorio sui reperti di Garlasco

La fase preliminare dell’incidente probatorio si è aperta il 10 giugno con la consegna dei reperti a Milano e proseguirà il 17 giugno con l’apertura delle buste e gli accertamenti tecnici irripetibili.

Oltre a Garofano, alla consegna erano presenti Marzio Capra, consulente della famiglia Poggi, e gli altri periti nominati, tra cui Domenico Marchigiani.

L’impronta 10 e le aspettative realistiche

Molto scettico, invece, Marzio Capra che, intervistato da Ansa, ha definito la cosiddetta “impronta 10” come un dato “al limite del limite del limite”.

Si tratta della traccia trovata sulla maniglia interna della porta d’ingresso, che secondo alcuni potrebbe essere attribuita all’aggressore.

Capra ha però ridimensionato l’importanza dell’impronta e del sopralluogo nella villetta di Garlasco, spiegando che laser e scanner 3D erano già stati utilizzati nel processo d’appello bis.

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