Garlasco, nella villetta dei Poggi altre due persone oltre a Stasi? L'ipotesi dell'avvocata Giada Bocellari

L’avvocata Giada Bocellari, storica difensora di Alberto Stasi, ipotizza due presenze sulla scena del delitto di Garlasco nella casa dei Poggi

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Nuove ipotesi investigative sul delitto di Garlasco. L’avvocata Giada Bocellari, legale di Alberto Stasi, sostiene che sulla scena del crimine, all’interno della villetta dei Poggi, potrebbero esserci state almeno due persone. In vista dell’incidente probatorio, previsto per il 17 giugno, la Procura sta vagliando nuovi profili genetici e accertamenti.

Le dichiarazioni dell’avvocata Giada Bocellari su Garlasco

Giada Bocellari, che difende Alberto Stasi dalla prima ora, mercoledì 11 giugno ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera in cui torna a sollevare dubbi sulla ricostruzione dell’omicidio di Chiara Poggi.

Secondo la legale, la condanna inflitta a Stasi non sarebbe supportata da prove che superino il principio del “ragionevole dubbio“, cardine del sistema giuridico italiano.

Giada BocellariIPA

Giada Bocellari

“All’università ti insegnano che il ragionevole dubbio è fondamentale, ma poi in aula vedi che spesso viene ignorato”, ha dichiarato Bocellari. “A prescindere che Alberto sia colpevole o meno, la sua condanna non è oltre ogni ragionevole dubbio”.

Il Dna e le nuove analisi nella villetta dei Poggi

L’incidente probatorio, fissato per il 17 giugno, avrà tra gli obiettivi l’analisi di alcune tracce genetiche, tra cui quella trovata sotto le unghie di Chiara Poggi.

La Procura ha intenzione di confrontare quel Dna con altri campioni, per confermare o escludere presenze alternative. Bocellari ha citato l’esempio di una possibile corrispondenza con soggetti come Biasibetti, che però risulterebbe altrove nel giorno dell’omicidio.

La “traccia 33” e l’ombra di una seconda persona

Particolare attenzione è rivolta alla cosiddetta “traccia 33“, un’impronta attribuita ad Andrea Sempio, individuata su una parete interna della villetta.

Secondo i consulenti della difesa, quella traccia sarebbe “carica di materiale biologico” e potrebbe indicare la presenza di sangue o sudore.

La legale ha ricordato al Corriere della Sera che già nel 2007 un loro consulente parlò di due persone presenti nell’abitazione. “L’azione omicidiaria si sarebbe svolta in tre fasi: nelle prime, non si può escludere la partecipazione di altri soggetti”.

L’errore giudiziario possibile nel caso Stasi

Bocellari non esclude che la condanna di Alberto Stasi possa essere stata un errore giudiziario. Se le nuove indagini dovessero portare a un avviso di conclusione per altri soggetti, come Sempio, la difesa valuterà la richiesta di revisione del processo.

“La revisione si basa su un concetto semplice: basta dimostrare che esiste un ragionevole dubbio”, spiega Bocellari. Per l’avvocata, le indagini del 2007 furono piene di lacune e oggi, dopo tanti anni, c’è ancora molto da chiarire su cosa accadde davvero nella villetta di Garlasco.

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