George Simion travolge tutti alle elezioni in Romania, chi è l'anti-Ue che sfiderà Dan al ballottaggio
In Romania il sovranista George Simion guida il primo turno delle elezioni: al ballottaggio sfiderà Dan. Georgescu può essere il premier
George Simion, leader ultranazionalista, si è imposto al primo turno nelle elezioni presidenziali in Romania con il 40,5%. Quasi il doppio rispetto al rivale più vicino, Nicusor Dan (20,9%), il sindaco di Bucarest che lo sfiderà al ballottaggio del 18 maggio. Simion, su posizioni filorusse e anti-Ue, con una dichiarata simpatia per Donald Trump, ha raccolto il testimone di Calin Georgescu, arrestato ed estromesso dalle elezioni con l’accusa di ingerenze russe, ma potrebbe cedere proprio a quest’ultimo il ruolo di premier.
- Il risultato di George Simion
- Al ballottaggio sfida tra Simion e Dan
- Il caso Georgescu
- Chi è George Simion
Il risultato di George Simion
Alle elezioni presidenziali in Romania l’esponente dell’estrema destra George Simion, leader del partito Aur, ha ottenuto il 40,5% dei voti.
Testa a testa alle sue spalle tra Nicusor Dan, sindaco di Bucarest (20,9%), e Crin Antonescu, candidato della coalizione di governo Psd-Pnl-Udmt (20,3%).
Fonte foto: ANSA
George Simion si è presentato con Calin Georgescu al seggio
Più indietro l’ex premier nazionalista Victor Ponta (poco più del 13%).
Al ballottaggio sfida tra Simion e Dan
Nonostante il distacco sugli altri candidati, Simion non ha raggiunto la soglia del 50%+1 necessaria per evitare il ballottaggio, previsto per il 18 maggio.
Antonescu sembrava estinato a sfidarlo al secondo turno, ma Dan ha ribaltato l’esito grazie al voto degli elettori all’estero.
Sarà quindi il sindaco di Bucarest a sfidare Simion.
Il caso Georgescu
Le elezioni si sono rese necessarie dopo le tensioni e le controversie che hanno fatto seguito all’annullamento del voto di novembre, quando Calin Georgescu, esponente dell’estrema destra, era arrivato sorprendentemente in testa al primo turno.
La Corte costituzionale ha poi annullato l’esito due giorni prima del ballottaggio previsto a dicembre, accusando gravi irregolarità economiche nella campagna e rilevanti interferenze russe.
In procinto di ripresentarsi alle elezioni, Georgescu era poi stato arrestato e definitivamente escluso dalla corsa, con Simion che aveva preso il suo posto.
“Oggi il popolo rumeno ha parlato” ha dichiarato Simion. “È ora di farsi sentire, nonostante gli ostacoli, nonostante le manipolazioni. I rumeni si sono sollevati”.
Chi è George Simion
Alla vigilia del voto, George Simion era dato come il principale favorito del primo turno. Leader del partito nazionalista di estrema destra Aur (Alleanza per l’Unione dei Romeni), Simion si distingue per le sue posizioni apertamente filorusse, contrarie all’Unione Europea, alla NATO e agli ulteriori aiuti militari destinati all’Ucraina.
Al mattino di domenica 4 maggio, Simion si è recato al seggio elettorale accompagnato da Calin Georgescu, ribadendo l’intenzione di “fare giustizia per la Romania” e servire il suo popolo, non escludendo di affidare proprio a Georgescu l’incarico di formare il governo in caso di vittoria.
