Giorgio Forattini morto a 94 anni, il vignettista che fece infuriare Bettino Craxi e Massimo D'Alema
All'età di 94 anni è morto Giorgio Forattini famoso vignettista che aveva lavorato in alcune delle più importanti testate giornalistiche italiane
È morto a Milano il vignettista Giorgio Forattini, aveva 94 anni. Nel corso della sua lunga carriera l’umorista aveva collaborato per Repubblica, Paese Sera, Panorama, L’Espresso, La Stampa e Il Giornale. Famoso per la sua satira, aveva rappresentato in fumetti tutti i personaggi della Prima e della Seconda Repubblica. Tra le sue vignette più famose quelle di Bettino Craxi, Giulio Andreotti, Giuliano Amato, Massimo D’Alema e Matteo Renzi. I funerali si terranno il 6 novembre, alle ore 11, nella Chiesa di Santa Francesca Romana a Milano.
- Chi era Giorgio Forattini
- Le vignette su Bettino Craxi, Massimo D'Alema e Giulio Andreotti
- L'amore per Ilaria Cerrina Feroni e il rapporto con Milano
Chi era Giorgio Forattini
Nato a Roma nel 1931, Giorgio Forattini aveva abbandonato la facoltà di Architettura spinto dalla sua innata vena artistica.
Dopo un lungo girovagare aveva trovato la sua dimensione creativa nelle vignette che già disegnava da studente.
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“Ho iniziato a disegnare da bambino, ma dai venti ai quarant’anni della mia vita non ho più preso in mano la matita”, aveva raccontato l’umorista in un’intervista riportata da Il Giornale, che ha diffuso la notizia della sua scomparsa.
Giorgio Forattini ha esordito ufficialmente come vignettista negli anni ’70 con una collaborazione quotidiana per il Paese Sera.
Nacque così la prima striscia e dopo pochi numeri aveva subito catturato l’attenzione del pubblico per una vignetta dedicata al referendum sul divorzio.
Tra le sue espressioni artistiche più celebri, la raffigurazione di Amintore Fanfani come un tappo espulso da una bottiglia di spumante.
Nel 1976 fu uno dei fondatori de La Repubblica e dopo sei anni ha iniziato a collaborare anche con La Stampa guadagnandosi la prima pagina.
Dopo aver lasciato La Repubblica, nel 1999 ha collaborato con La Stampa, Il Giornale, Il Giorno, La Nazione e Il Resto del Carlino.
Secondo il Corriere della Sera, Giorgio Forattini ha realizzato in carriera circa 14 mila vignette, raccolte poi in libri di grande successo che hanno venduto milioni di copie.
Il 4 novembre il vignettista si è spento serenamente come riportato da Adnkronos. Le sue ceneri verranno poi tumulate nel cimitero di Monte Porzio Catone, in provincia di Roma, dove si trova la tomba di famiglia
Le vignette su Bettino Craxi, Massimo D’Alema e Giulio Andreotti
Tra le vignette più note di Giorgio Forattini c’è quella pubblicata su La Repubblica, dove disegnò Bettino Craxi mentre leggeva il giornale esclamando: “Quanto mi piace questo giornale quando c’è Portfolio!”.
Si trattava di un concorso allegato al quotidiano e per questa vignetta Giorgio Forattini venne condannato perché aveva disegnato Craxi come un borseggiatore.
In un’intervista aveva dichiarato di essere stato querelato solo da esponenti di sinistra e di apprezzare Giulio Andreotti perché, nonostante fosse stato disegnato anche con una coppola durante il processo di mafia, non lo aveva denunciato.
Il suo rapporto con La Repubblica si interruppe nel 1999 a causa di una vignetta su Massimo D’Alema, all’epoca presidente del Consiglio.
L’allora premier sporse querela chiedendo 3 miliardi di risarcimento e Giorgio Forattini scelse di lasciare il giornale: “Ezio Mauro stette zitto nella famosa vignetta su D’ Alema che sbianchetta la lista Mitrokhin. Alla fine ho cambiato molti giornali perché ero io ad andarmene, non loro a cacciarmi”.
L’amore per Ilaria Cerrina Feroni e il rapporto con Milano
Come riporta Il Giorno, Giorgio Forattini era legatissimo a Milano che considerava la sua “seconda patria”.
“Ho intensificato i miei viaggi a Milano a partire dal 1982, quando ho cominciato a pubblicare un libro all’anno con la Mondadori”, aveva raccontato in un’intervista.
Proprio nella città lombarda conobbe Ilaria Cerrina Feroni, all’epoca capo dell’ufficio stampa libri della casa editrice e diventata poi la sua seconda moglie. Il matrimonio è avvenuto nel 1997.
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