Giovanni Allevi e la dipendenza dal Fentanyl per non sentire il dolore, "non voglio più farne uso"
Giovanni Allevi, che sta lottando contro un mieloma multiplo, ha spiegato di non voler più far uso del Fentanyl
Giovanni Allevi ha deciso di non fare più uso del Fentanyl, a costo di patire forti dolori fisici. Ha interrotto l’assunzione del farmaco, iniziando a lottare contro le crisi di astinenza. Lo ha rivelato lo stesso compositore 56enne che nel 2022 ha scoperto di essere stato colpito da un mieloma multiplo. Da allora la sua vita è cambiata inevitabilmente. A non mutare è invece stato il suo amore per la musica
- Giovanni Allevi, stop al Fentanyl: "Violente crisi di astinenza"
- Il concerto composto in ospedale
- Malattia e amicizie: "Non mi sorprende che alcuni si siano allontanati"
Giovanni Allevi, stop al Fentanyl: “Violente crisi di astinenza”
Il pianista, in una lunga intervista concessa al magazine Grazia, ha spiegato che da 4 anni patisce intensi dolori fisici a causa del mieloma multiplo e delle forti cure chemioterapiche a cui si è sottoposto.
“Vivo nella speranza che avrò la meglio grazie alla fisioterapia, la ginnastica e le camminate che faccio tutti i giorni. Di una cosa sono certo, non voglio più fare uso del Fentanyl“, ha dichiarato.
ANSA
Il farmaco alto potere analgesico, se assunto con frequenza, ha, tra gli effetti collaterali, la dipendenza. Allevi non ne vuole più essere ‘schiavo’.
“Ho deciso di smettere di mia iniziativa – ha raccontato -. Ma, per circa due settimane, sono stato travolto da una violenta crisi d’astinenza. Non so dove ho trovato il coraggio di attraversarla. Da allora mi sento un eroe”.
Il concerto composto in ospedale
Il compositore è tornato anche a ricordare in che modo ha scelto di affrontare la malattia. Subito dopo la diagnosi ha avuto un comprensibile momento di sconforto. “Poi è venuta fuori la mia follia”, ha chiosato.
Allevi si è domandato a quali note musicali corrispondessero le sette lettere della parola “mieloma”, secondo un procedimento matematico di trasformazione dei nomi in musica, già usato da Bach: “Con grande sorpresa, ho scoperto che ne scaturisce una melodia di sorprendente bellezza”.
Così ha avuto l’idea di comporre un’opera partendo da quella melodia durante la degenza. Ne è uscito una sorta di “diario in musica di tutte le emozioni, l’angoscia, la malinconia, ma anche la speranza, la voglia di combattere, la gioia sfrenata”.
Il pianista ha aggiunto di aver composto il concerto per violoncello e orchestra con il “computer sulle gambe, nel letto d’ospedale con una flebo perennemente attaccata, la bandana in testa perché avevo perso i capelli, la mente annebbiata dagli oppioidi, l’anima assetata di vita”.
Malattia e amicizie: “Non mi sorprende che alcuni si siano allontanati”
Molte persone che lottano contro gravi malattia sostengono che in determinate situazioni si capisce quali sono gli amici veri. Cosa ne pensa? “Quando ero adolescente – ha narrato allevi – si ammalò il papà di un mio amico. Ricordo che, pur volendo andare a trovarlo, sono rimasto bloccato dalla paura. Quindi non mi sorprende che molti amici e parenti si siano allontanati”.
