Guerra tra India e Pakistan, anche due bambine tra i morti nei raid: l'ombra di Usa e Cina dietro al conflitto

Raid aerei dall'India al Pakistan, attaccate sei località e negli scontri a fuoco tra i due eserciti in Kashmir hanno perso la vita decine di civili

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L’India ha attaccato il Pakistan, Nuova Delhi ha lanciato una serie di missili su sei località. Il portavoce dell’esercito pakistano, il tenente generale Ahmed Chaudhry, ha reso noto che due bambine di tre anni sono morte nei raid aerei indiani. Nel complesso, hanno perso la vita almeno 60 persone, di cui 45 (31 sarebbero civili) in Pakistan.

I raid aerei contro il Pakistan

Negli attacchi aerei indiani in sei località del Pakistan e negli scontri a fuoco tra i due eserciti in Kashmir, oltre alle vittime, ci sarebbero decine di feriti.

Chaudhry ha affermato che l’attacco più sanguinoso ha ucciso 13 civili, “tra cui due bambine di tre anni”, in una moschea a Bahawalpur, nel Punjab pakistano, che secondo l’intelligence indiana era collegata ai gruppi armati del Kashmir. L’attacco ha destato particolare indignazione tra la popolazione locale e ha sollevato critiche a livello internazionale.

Forze armate indiane
Forze armate indiane

Si tratta del più grave scontro militare tra i due Paesi negli ultimi 20 anni, nelle ultime ore l’esercito indiano ha condotto 24 attacchi missilistici.

A completare il quadro, l’Associated Press riferisce che i missili lanciati dall’India hanno danneggiato almeno quattro moschee e una clinica medica nelle aree colpite, aumentando la preoccupazione per il deterioramento rapido della situazione umanitaria lungo la Linea di Controllo.

L’accusa del Pakistan all’India

Il Pakistan ha definito i raid un “atto di guerra” e promesso una risposta proporzionata. Le forze armate pakistane hanno dichiarato di aver abbattuto cinque aerei indiani e lanciato controffensive attraverso la Linea di Controllo, causando la morte di tre civili nel Kashmir indiano.

La conferma dell’India sull’attacco

Il governo di Nuova Delhi ha confermato di aver effettuato “attacchi di
precisione contro siti terroristici” nella parte del Kashmir controllata da Islamabad e ha giustificato l’operazione, denominata “Sindoor”, come una risposta all’attentato del 22 aprile che ha causato 27 morti nella regione.

operazione sindoorFonte foto: ANSA

Secondo Nuova Delhi, i siti colpiti erano utilizzati da gruppi militanti collegati al Pakistan per pianificare nuove azioni ostili.

Negli attacchi delle ultime ore anche l’India ha riportato perdite. Secondo fonti ufficiali, almeno 15 i morti e decine di feriti nei raid delle forze pachistane nel Kashmir controllato da Nuova Delhi.

Le Nazioni Unite monitorano la situazione

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha espresso “profonda preoccupazione” per l’escalation in atto, esortando India e Pakistan a esercitare la massima moderazione militare per evitare una catastrofe regionale.

Il rappresentante permanente del Pakistan presso le Nazioni Unite a New York, Asim Iftikhar, ha informato il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite della “palese aggressione dell’India” e della minaccia che questa rappresenta per la pace e la sicurezza internazionale.

Inoltre il ministero degli Esteri di Islamabad ha convocato l’incaricata d’affari indiana Geetika Srivastava per esprimere la “forte protesta del Pakistan per gli attacchi indiani immotivati ​​in diverse località del Pakistan e dell’Azad Jammu e Kashmir”.

Come si legge in una nota del ministero degli Esteri “è stato comunicato che il palese atto di aggressione dell’India costituisce una chiara violazione della sovranità del Pakistan“. È stato inoltre sottolineato che gli attacchi erano in “violazione della Carta delle Nazioni Unite, del diritto internazionale e delle norme stabilite che regolano le relazioni tra gli stati”.

I timori sulla guerra tra India e Pakistan

La tensione tra i due Paesi fa temere un conflitto su scala molto più ampia. Sia Pakistan che India dispongono di arsenali nucleari dichiarati e di sistemi di lancio balistici avanzati.

Islamabad ha convocato una sessione d’emergenza del Comitato di sicurezza nazionale per formulare una risposta politica e militare strutturata.

Come riporta Euronews, la rivalità tra India e Pakistan non è soltanto una questione di confini, religione o terrorismo. È soprattutto un gioco di potenza in un’area sensibile agli equilibri tra Occidente, Cina e Russia.

In un contesto di crescente competizione tra potenze mondiali, il conflitto indo-pakistano può essere sfruttato da attori esterni per rafforzare alleanze o destabilizzare aree chiave.

Perché è importante l’area del Kashmir

Il Kashmir è una regione contesa fin dal 1947, divisa tra India, Pakistan e, in parte, Cina. Qui si incrociano i nazionalismi, le strategie militari e gli interessi economici di due delle potenze emergenti del Sud globale.

Nel 1947 il maharaja del Kashmir, nonostante la maggioranza musulmana della popolazione, decise di aderire all’India, scatenando il primo conflitto tra i due paesi. Da allora, ci sono stati altri due conflitti principali nel 1965 e nel 1999, oltre a numerosi scontri minori e una persistente insurrezione nella regione.

Il Kashmir è cruciale per diversi motivi geologici e politici. Le sorgenti di fiumi come l’Indo, che si trovano sul territorio, sono essenziali per l’agricoltura e l’approvvigionamento idrico di Pakistan e India.

Sul piano militare, il controllo del Kashmir significa dominare l’accesso all’Himalaya e mantenere posizioni strategiche in un’area chiave per la sicurezza nazionale.

A livello identitario, la regione rappresenta per l’India l’integrità territoriale e la laicità dello Stato; per il Pakistan, è la causa musulmana irrisolta dalla Partizione del 1947.

Chiuso lo spazio aereo

Il raid indiano ha preso di mira aree attorno a Kotli e Muridke, dove secondo le autorità indiane si trovavano centri di comando dei miliziani.

Le autorità pachistane hanno chiuso lo spazio aereo intorno alle città di Lahore e Karachi. Air India ha cancellato tutti i voli da e verso il Kashmir e diversi aeroporti sono stati chiusi, tra cui quello di Srinagar, la capitale del Kashmir indiano.

All’aeroporto di Nuova Delhi sono stati annullati almeno 20 voli di varie compagnie, mentre due voli internazionali
destinati ad Amritsar sono stati dirottati e fatti atterrare nella capitale. Qatar Airways ha temporaneamente sospeso tutti i voli per il Pakistan. Un velivolo militare non identificato è precipitato nel Kashmir, schiantandosi nel villaggio di Wuyan, 19 chilometri a sud-est di Srinagar.

Missili in Pakistan dall'India Fonte foto: ANSA
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