Il duro giudizio della maestra sul quaderno e punizioni "all'antica": scontro coi genitori, il caso a Treviso

"Sono stufa, se continui così, stattene a casa": questo in sintesi il duro giudizio della maestra, destinataria delle proteste dei genitori a Treviso

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È scontro fra scuola e genitori a Treviso, dove una maestra di quinta elementare è finita nell’occhio del ciclone per aver scritto un giudizio troppo severo sul quaderno di un alunno per errori grammaticali. Le famiglie denunciano inoltre punizioni fisiche e psicologiche. L’istituto ha riconosciuto lo sbaglio della docente ma ha difeso il suo operato complessivo.

Giudizio troppo duro, maestra sotto accusa

Il caso è emerso in una scuola primaria paritaria della provincia di Treviso, risalente al 12 maggio. A scatenare la tensione è stata una frase annotata sul quaderno dall’insegnante, dopo l’ennesimo – a quanto pare – lavoro svolto male sul piano grammaticale.

In modo brusco, la docente ha espresso frustrazione per dover correggere costantemente i compiti dell’alunno scritti “con i piedi” e “pieni di gravi errori ortografici”.

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Il caso è avvenuto in una scuola paritaria in provincia di Treviso

La maestra è quindi arrivata a dire: “Se la tua idea è di continuare così, per me puoi stare a casa!”

La protesta dei genitori

La reazione dei genitori non si è fatta attendere: il giorno stesso hanno contattato la scuola e sono stati ricevuti già la mattina seguente.

In una lettera, i coniugi hanno raccontato di essere rimasti scioccati da un approccio che, a loro dire, richiama quello di un’educazione d’altri tempi, con richiami fisici e umiliazioni pubbliche.

“A nostro figlio è toccata la punizione fisica ‘stai in piedi lì all’angolo in corridoio e non fai più ricreazione’ e psicologica “’se sbagli ancora non ti faccio fare la presentazione alla recita di fine anno’ ” si legge nel documento, riportato dal Corriere Veneto.

Si tratta, in buona sostanza, di comportamenti che i genitori hanno valutato come privi di valore educativo, nonché un serio motivo di disagio psicologico per il bambino.

La risposta della scuola

“È innegabile una caduta di stile della collega che si è lasciata andare a un’esternazione impropria e che si è detta dispiaciuta” ha risposto il dirigente scolastico, dopo aver ricevuto i genitori.

“Si tratta di una docente che segue quella classe da cinque anni e lavora con noi da venti, abbiamo piena fiducia di lei” ha però precisato. “L’errore c’è stato. Mi pareva tutto risolto ma evidentemente non è così”.

La protesta dei genitori, al di là dell’episodio in questione, sembra dovuta alla volontà di alzare il livello d’attenzione sul “ruolo della scuola nel mondo odierno”, ritenendo che comportamenti simili non siano così rari.

La loro presa di posizione, però, ha lasciato deluso l’Istituto, che si è detto sempre attento al dialogo e al benessere degli alunni.

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